Gli ex capi della guerriglia comunista FARC-EP commemorano i 15 anni dalla morte di Manuel Marulanda Velez, fondatore della formazione che insanguina la Colombia da più di mezzo secolo.
Attualmente membri del Parlamento per effetto dell’Accordo di pace dell’Avana firmati nel 2016 (entrati in vigore nonostante il voto popolare negativo a fine dello stesso anno), alcuni ex dirigenti del movimento Rodrigo Londoño e Sandra Ramirez hanno pubblicato sui rispettivi account di Twitter messaggi di ricordo, commozione ed esaltazione della figura del fondatore della brutale formazione paramilitare colpevole di indicibili crimini contro l’umanità.
“Oggi, 26 marzo, rendo gli onori a Manuel Marulanda Velez. Marulanda è stato un uomo di pace, assediato dalla guerra, convinto dell’urgenza di una uscita politica al conflitto. Davanti all’altare della storia possiamo dire: Compagno, ce l’abbiamo fatta!”, ha scritto Londoño, mentre la senatrice Ramirez ricorda l’anniversario della “scomparsa fisica del Compagno, amico e leader Manuel Marulanda, un uomo di profondi aneliti di pace, un infaticabile lottatore per la difesa dell’ambiente e sognatore di una Colombia con più opportunità per tutte e tutti. La sua eredità continua ad essere presente”.
Parole che hanno scatenato la polemica in un Paese che non ha dimenticato gli orrori della più brutale guerriglia mai vista in America Latina, dagli sfollamenti forzati ai sequestri, dalle uccisioni ai campi di concentramento nella selva e nei monti, al narcotraffico. Manuel Marulanda Velez, accusato di delitti come associazione a delinquere, terrorismo, sequestro, insurrezione, omicidio a finalità terroristiche, ha vissuto 44 anni nella guerrriglia, collezionando 150 ordini di cattura a livello nazionale e 21 a livello internazionale, 120 processi per azioni terroristiche, 20 condanne per un totale di 300 anni di detenzione.
Colombia: Former FARC leaders now in Parliament commemorate 15 years since the death of the founder of the bloodiest guerrilla in Latin American history
Former FARC-EP communist guerrilla leaders commemorate 15 years since the death of Manuel Marulanda Velez, founder of the formation that has bloodied Colombia for more than half a century.
Currently members of parliament as a result of the Havana Peace Accord signed in 2016 (which went into effect despite a negative popular vote at the end of that year), some of the movement’s former leaders Rodrigo Londoño and Sandra Ramirez posted on their respective Twitter accounts messages of remembrance, emotion and exaltation of the figure of the founder of the brutal paramilitary formation guilty of unspeakable crimes against humanity.
“Today, March 26, I pay honors to Manuel Marulanda Velez. Marulanda was a man of peace, besieged by war, convinced of the urgency of a political exit to the conflict. Before the altar of history we can say, Comrade, we did it!” wrote Londoño, while Senator Ramirez recalls the anniversary of the “physical passing of Comrade, friend and leader Manuel Marulanda, a man of deep yearnings for peace, a tireless fighter for the defense of the environment and a dreamer of a Colombia with more opportunities for all and everyone. His legacy continues to be present.”
Words that sparked controversy in a country that has not forgotten the horrors of the most brutal guerrilla warfare ever seen in Latin America, from forced displacements to kidnappings, killings to concentration camps in the jungle and mountains, and drug trafficking. Manuel Marulanda Velez, charged with crimes such as criminal conspiracy, terrorism, kidnapping, insurrection, and murder for terrorist purposes, lived 44 years in the guerrilla, collecting 150 domestic and 21 international arrest orders, 120 trials for terrorist actions, 20 convictions for a total of 300 years in prison.