La convergenza più pericolosa per gli equilibri e per la legalità internazionale è certamente quella tra Russia e Cina. Non si sono grandi dubbi infatti che la Cina operi per sostenere l’economia, l’industria, le risorse finanziarie della Russia per proseguire la guerra contro l’Ucraina e contro l’Europa.
Anche l’Iran è direttamente coinvolto nel conflitto con forniture di missili e droni, riciclaggio di fondi, con il contrabbando di petrolio russo, e con l’invio di milizie sotto comando dei Guardiani della Rivoluzione, reclutate in Siria, Libano, Afghanistan, Yemen.
Il rafforzamento della collaborazione tra gli Stati membri dell’UE e tutti i Paesi degli Accordi di Abramo è, quindi, sempre più necessario, soprattutto dopo le intese fra Iran e Arabia Saudita. Da essi può giungere un rafforzamento dello Stato di Diritto nell’ordinamento internazionale, una maggior cooperazione sul piano della sicurezza con il contrasto alla proliferazione nucleare iraniana, una collaborazione tecnologica e di sviluppo, e una significativa crescita commerciale visto che, per quanto riguarda l’interscambio dell’Italia con i cinque paesi degli Accordi di Abramo, tra il 2021 e il 2022 il nostro Paese ha registrato un incremento complessivo del 25%.
Nella preoccupante situazione determinatasi con l’aggressione russa all’Ucraina e all’Europa, accompagnata dal rafforzamento dell’asse Mosca-Pechino, il valore degli Accordi di Abramo risiede sempre più nella ricerca della stabilità, nella ricostruzione delle basi essenziali per la deterrenza nel rifiuto dell’utilizzo della forza, nell’azione diplomatica e in una crescente collaborazione dei Paesi firmatari degli accordi con il mondo Euro-Atlantico.
Un saldo riferimento, motivo di fiducia per l’intera comunità internazionale.