La narcoguerriglia colombiana FARC ha proclamato l’inizio di una riunione dello Stato Maggiore Centrale, l’organismo di direzione strategica della formazione paramilitare marxista. La riunione, che si terrà per diversi giorni in località Sabanas del Yarì (Dipartimento del Caquetà, in larga parte ormai in mano alla guerriglia comunista) si tiene nell’alveo del contestato tentativo del governo Petro di giungere alla pace con la formazione paramilitare che, contrariamente a quanto auspicato con l’accordo di pace del 2016, non si è mai estinta.
Sotto accusa inoltre, è l’atteggiamento -giudicato arrendevole dalle opposizioni- della presidenza Petro, che ha addirittura rianimato in documenti ufficiali l’espressione “Stato maggiore Centrale” in riferimento al vertice del gruppo narcoparamilitare marxista. Ciò infatti sarebbe non soltanto in contraddizione con la pretesa estinzione delle FARC in seguito agli accordi dell’Avana di fine 2016, ma una ulteriore legittimazione formale di quanti, all’interno del gruppo criminale, avevano rifiutato di lasciare le armi e firmare la pace.
L’attenzione degli osservatori si concentra inoltre sulla pretesa, avanzata dalla FARC, di liberare coloro che sono ritenuti “prigionieri politici”, ovvero i membri della guerriglia sottoposti a misure restrittive della libertà sulla base di procedimenti penali da parte delle autorità nazionali competenti: di fronte a tale richiesta, molti si chiedono quale sarà la risposta del governo Petro. Diffusi sono i timori di un rapido scivolamento della Colombia nel caos e nell’insicurezza, a causa della politica lassiva del governo nei confronti delle FARC così come delle altre feroci formazioni criminali e guerrigliere.
Di seguito, la traduzione del video-comunicato.
Comunicato pubblico. Le delegazioni provenienti dai 5 blocchi che compongono le FARC – EP salutano calorosamente studenti, professori, artigiani, sindacalisti, esponenti della cattolica ed evangelica, indigeni, operai, contadini, afro, organizzazioni di diritti umani e in generale tutta la società civile della Colombia, fratelli latinoamericani e governi del mondo: le delegazioni sono arrivate allo spazio di riunione dello Stato Maggiore Centrale. Aspettiamo l’arrivo di tutti i prigionieri politici convocati all’incontro del quale sono parte integrante, e senza i quali sarà molto difficile avanzare nel cammino della pace con giustizia sociale e l’indipendenza. Da parte della FARC esiste la volontà politica per aprire cammino che ci porti a consolidare la pace con giustizia sociale, perciò esigiamo reciprocità da parte delle istituzioni dello Stato che hanno nelle loro mani decisioni che possono aiutare la Colombia a porre fine alla guerra fratricida. Speriamo che questa volta la pace sia vera e completa, con la partecipazione diretta dei nostri popoli, unici dotati dell’autonomia e l’autorità e il dovere morale per risolvere i problemi reali dell’agricoltura improduttiva e le criticità che mantengono il Paese nella miseria e nel sottosviluppo, essendo il popolo la principale vittima dell’abbandono secolare operato dai governi precedenti. Invitiamo i nostri popoli ad accompagnare le delegazioni di pace della FARC. Faremo conoscere nei prossimi giorni, una volta approvate, le conclusioni approvate dai comandi che non hanno potuto giungere all’incontro per colpa delle condizioni territoriali e degli ostacoli giuridici frapposti dalla Procura Generale della Nazione. L’Unità è la nostra divisa; abbiamo giurato di vincere, e vinceremo! Da Sabanas del Yarì, per la Colombia e il Mondo, Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP, Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia – Esercito del Popolo. 3 aprile 2023.
Andrea Merlo
FARC announces Central Staff meeting and calls for release of members of narco-terrorist group deemed “political prisoners”
Colombia’s FARC narco guerrillas have proclaimed the start of a meeting of the Central Staff, the strategic leadership body of the Marxist paramilitary formation. The meeting, to be held over several days in Sabanas del Yarì (Department of Caquetà, largely now in the hands of communist guerrillas), is being held in the midst of the Petro government’s disputed attempt to achieve peace with the paramilitary formation, which, contrary to the hopes of the 2016 peace agreement, has never been extinguished.
Also under indictment is the attitude -judged to be surrendered by the oppositions- of the Petro presidency, which has even revived in official documents the expression “Central Staff” in reference to the summit of the Marxist narcoparamilitary group. Indeed, this would be not only contradictory to the claimed extinction of the FARC following the Havana accords of late 2016, but a further formal legitimization of those within the criminal group who had refused to give up their weapons and sign peace.
Observers’ attention is also focused on the FARC’s claim to release those deemed “political prisoners,” i.e., guerrilla members subjected to restrictive measures of freedom on the basis of criminal proceedings by the relevant national authorities: faced with this demand, many wonder what the Petro government’s response will be. Widespread are fears of Colombia’s rapid slide into chaos and insecurity, due to the government’s lax policy toward the FARC as well as other vicious criminal and guerrilla formations.
Hereunder, a translation of the video-communication.
Public Communiqué. Delegations from the 5 blocs that make up the FARC – EP warmly greet students, professors, artisans, trade unionists, Catholic and evangelical, indigenous, workers, peasants, Afro, human rights organizations, and in general all of Colombia’s civil society, Latin American brothers and sisters, and governments of the world: the delegations have arrived at the Central Staff meeting space. We await the arrival of all the political prisoners summoned to the meeting of which they are an integral part, and without whom it will be very difficult to advance on the path of peace with social justice and independence. On the part of the FARC there is the political will to open path to consolidate peace with social justice, so we demand reciprocity from the institutions of the state that have in their hands decisions that can help Colombia end the fratricidal war. We hope that this time peace will be true and complete, with the direct participation of our peoples, the only ones with the autonomy and the authority and moral duty to solve the real problems of unproductive agriculture and the critical issues that keep the country in misery and underdevelopment, the people being the main victims of the centuries-long neglect by previous governments. We invite our peoples to accompany the FARC peace delegations. We will make known in the coming days, once approved, the conclusions approved by the commands that could not make it to the meeting because of territorial conditions and legal obstacles posed by the Attorney General’s Office of the Nation. Unity is our uniform; we have sworn to win, and we will win! From Sabanas del Yarì, for Colombia and the World, Central Staff of the FARC-EP, Revolutionary Armed Forces of Colombia – People’s Army. April 3, 2023.
Andrea Merlo