Alcuni commentatori internazionali parlano già del giorno più buio per la diplomazia brasiliana. Nell’ambito del tour latinoamericano del Ministro degli Esteri di Putin, che comincia proprio da Brasilia, Sergei Lavrov è giunto nella capitale del gigante sudamericano, dove ha sostenuto un lungo colloquio con il suo omologo Mauro Vieria ed ha proseguito con una conferenza presso l’Instituto Rio Branco, importante centro di formazione della diplomazia brasiliana. Ma a destare stupore e una certa preoccupazione circa la forte assonanza tra la posizione russa e quella del terzo governo Lula sono state le dichiarazioni rese dai due Ministri degli Esteri nel corso di una conferenza stampa congiunta. Vieira ha parlato del grande “onore di accogliere Sergei Lavrov a Brasilia”, ed elogiato “l’ampiezza della partnership tra Russia e Brasile, e del commercio bilaterale che dovrò essere ulteriormente diversificato ed approfondito” sul piano del commercio e degli investimenti reciproci. Sulle sanzioni internazionali, Vieira ha dichiarato che il Brasile si farà promotore di un “gruppo di Paesi amici per facilitare i negoziati di pace”, censurando le “sanzioni unilaterali, perché hanno impatto negativo soprattutto sui Paesi in via di sviluppo”. Ha terminato poi ringraziando la Russia per il suo supporto alla richiesta di Brasilia di un seggio permanente presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, sottolineando di essere felice di poter organizzare una imminente “visita ufficiale di Lula in Russia”. Ma la conferenza stampa è apparsa soprattutto una vetrina per la propaganda russa: Lavrov ha celebrato l’amicizia russo-brasiliana, sottolineando come i due Paesi abbiano “un approccio molto simile sulla riforma degli istituti della governance globale”. Il Ministro russo ha poi avuto modo di ripetere come la lotta dei Paesi occidentali per mantenere “la loro posizione finanziaria ed economica nel mondo abbia scatenato l’attuale crisi tra Russia, NATO ed Unione Europea”, ringraziando “gli amici brasiliani per la loro chiara comprensione di come la crisi sia stata generata”. Lavrov ha poi rivendicato come la Russia abbia semplicemente “onorato le sue obbligazioni di sicurezza, con l’obiettivo di garantire l’assenza dal territorio dell’Ucraina di minacce per la sicurezza militare russa e l’integrità della vita e degli interessi della popolazione russofona”. All’Instituto Rio Branco, il Ministro russo ha invece sostenuto che l’Unione Europea ricorre a tattiche di propaganda tipiche del nazismo. Il viaggio di Lavrov, iniziato con l’incontro con Vieria e dimostratosi subito un palcoscenico per la propaganda russa, proseguirà con il meeting con Lula per poi continuare con le altre tre tappe, le tre dittature storiche alleate di Mosca: Cuba, Venezuela e Nicaragua.
Andrea Merlo