“Servizi segreti e altre forze di polizia e sicurezza, con la complicità del sistema giudiziario, continuano nella politica di detenzione arbitraria, tra torture e altre tipologie di maltrattamenti a soggetti considerati oppositori al governo di Nicolas Maduro”: questa la dura accusa contenuta nel Rapporto 2022-2023 di Amnesty International sui diritti umani nel mondo.
Nel capitolo dedicato al Venezuela, da anni al centro delle preoccupazioni delle ONG di tutto il mondo, Amnesty International ha infatti puntato il dito sull’opera di continua repressione con mezzi violenti e inumani delle forme di protesta e dissidenza contro la dittatura chavista al potere. In particolare, nell’ultimo report, vengono presi in considerazione fenomeni ripetuti e costanti di repressione che hanno colpito in particolare le numerosissime proteste avvenute tra il 2022 e il 2023 per esigere la garanzia di diritti sociali ed economici, molto spesso da parte di categorie professionali quali in particolare quella della scuola e dell’insegnamento di base.
La situazione in Venezuela continua infatti ad essere infernale per l’enorme maggioranza della popolazione, costretta a vivere in condizioni economiche insostenibili, di grave insicurezza alimentare e di assenza di adeguato accesso a servizi di sanità anche di base. “La negligenza e l’assenza di manutenzione hanno continuato a ridurre l’accesso della popolazione alle risorse idriche”, ha sottolineato il rapporto, dopo aver denunciato che le autorità di polizia hanno reagito per silenziare le proteste popolari ricorrendo a tattiche di repressione selettive e sistematiche, potendo inoltre contare su un sistema di giustizia funzionale alla criminalizzazione di dissidenti e di difensori dei diritti umani. Amnesty ha denunciato, ancora una volta, la diffusa impunità verso numerosi casi di esecuzioni extragiudiziali, e i gravi e plurimi casi di violazione dei diritti umani a danno di popolazioni indigene (specialmente a causa dell’attività di estrazione mineraria illegale). “La pratica della detenzione arbitraria continua ad essere generalizzata e, con frequenza, si infliggono tortura e altri trattamenti inumani a persone sotto custodia delle autorità, che si rendono anche responsabili di sparizioni forzate di breve durata come parte del modello di repressione e violazione dei diritti umani”.
Andrea Merlo