Non solo la Wagner (The Global News) ma anche il signore della guerra libico Khalifa Haftar sarebbe dietro la Rapid Support Force (Rsf): la milizia che per tentare un golpe a Karthoum ha innescato la nuova guerra civile che ha già portato alla evacuazione generale degli occidentali (The Guardian). Un ruolo che emerge da varie testimonianze sia in Sudan che nel Regno Unito, compresi funzionari e comandanti di milizie.
Prima generale di Gheddafi e poi suo oppositore, Haftar è oggi il padrone di gran parte della Libia orientale. Il suo rapporto con il capo delle Rsf Mohamed Hamdan Dagalo “Hemedti” è antico. Da una parte, il sudanese nel 2019 ha infatti mandato al libico un migliaio di suoi miliziani, per sostenerlo. Dall’altra, i due hanno collaborato a una serie di operazioni di contrabbando altamente redditizie: dal traffico di uomini a quello di droga. Secondo queste testimonianze, l’appoggio di Haftar al tentativo di colpo dell’Rsf sarebbe consistito nella trasmissione di informazioni cruciali, nell’arresto di suoi nemici, in consegne di carburante e forse anche nell’addestramento di varie centinaia di uomini alla guerriglia urbana tra febbraio e metà aprile.
La cosa è stata però calibrata con attenzione, perché né Haftar né i suoi sponsor internazionali Emirati Arabi Uniti e Russia vogliono compromettersi troppo apertamente in un conflitto il cui probabile esito rimane poco chiaro. Haftar deve anche fare attenzione a non alienarsi l’Egitto, che pure lo sostiene ma che a Karthoum sponsorizza il suo avversario.
Solo pochi giorni prima dello scoppio del conflitto, Haftar ha ordinato l’arresto di un vice di Musa Hilal: un comandante di milizie sudanese acerrimo nemico di Hemedti, che ha inflitto pesanti perdite alla Wagner nella vicina Repubblica Centrafricana in un’imboscata vicino al confine sudanese all’inizio di quest’anno. Uno dei figli di Haftar è poi volato a Khartoum per donare due milioni di dollari all’Al-Merrikh Club, una delle due grandi squadre di calcio del Sudan che è in difficoltà finanziarie. Il club è associato a Hemedti, che ha contribuito a riparare il suo stadio. Dopo aver annunciato il dono, Sadeeq Haftar è stato ospitato da Hemedti. E durante la visita Hemedti ha ricevuto Haftar l’avvertimento che i suoi rivali in Sudan si stavano preparando a muovere contro di lui.
Il giorno dopo che il figlio di Haftar aveva lasciato il Sudan, Hemedti ha spostato le sue forze sia per prendere il controllo dell’aeroporto internazionale di Merowe, una città strategicamente situata a 300 km a nord di Khartoum; sia per preparare l’attacco ai luoghi chiave della capitale. La scorsa settimana, il Wall Street Journal ha poi riferito che Haftar aveva inviato almeno un carico di armi a Hemedti (WSJ), mentre la Cnn ha parlato di voli dalle basi aeree gestite dall’Lna di Haftar e organizzati dal gruppo Wagner, che è presente sia in Libia che in Sudan (CNN).
Ci sono poi segnalazioni di testimoni a terra di aerei in atterraggio all’aeroporto Al-Jawf di Kufra, nel sud della Libia, con a bordo armi che poi sono state inviate su convogli di camion verso il Sudan. Il carburante sarebbe stato invece consegnato su camion provenienti dal porto di Bengasi, e forse anche dalla raffineria di Sarir, di cui gli uomini di Haftar si sono recentemente impadroniti.
Maurizio Stefanini*
*Roma, 1961. Giornalista e saggista, moglie e due figli, specialista in America Latina