Ennesimo attacco alle infrastrutture energetiche in Colombia da parte della formazione narcoguerrigliera comunista dell’Esercito di Liberazione Nazionale. L’attentato, avvenuto nei pressi degli impianti petroliferi di Caño Limon Coveñas, sarebbe il nono episodio nel solo anno 2023 di attacchi alla rete petrolifera nazionale in Colombia ad opera della sanguinaria guerriglia che ha moltiplicato la sua diffusione e il controllo del territorio negli ultimi anni.
L’ELN non è tuttavia nuovo a questa forma di strategia terroristica: da decenni infatti, il gruppo paramilitare si è accanisce contro le infrastrutture energetiche del Paese sudamericano, in particolare contro le installazioni di estrazione e trasporto del greggio nei pressi di Caño Limon Coveñas, nel Dipartimento di Arauca (nel centro ovest del Paese, lungo il confine con il Venezuela). E’ per questo che, infatti, i dati di inquinamento ambientale dimostrano da tempo come le conseguenze dei continui attacchi abbiano avuto conseguenze disastrose: l’ELN si configura, per questo, come la formazione tra le principali responsabili di ecocidi in tutto la regione latinoamericana.
Preoccupa inoltre la frequenza, in quest’anno, degli attacchi: il governo Petro è infatti impegnato in un tentativo, secondo molti vano e confuso, di giungere ad un accordo di Pace con la guerriglia dell’ELN, ma la recrudescenza degli attacchi terroristici ecocidi dei paramilitari marxisti sembra dimostrare una scarsa volontà di abbandonare il crimine e la lotta armata, necessarie inoltre per mantenere l’influenza dell’ELN nel narcotraffico, del quale la formazione è oggi tra i primi protagonisti nel Paese, al fianco delle FARC e di gruppi paramilitari senza colore politico come le Autodifese Gaitaniste di Colombia.
Andrea Merlo