Mariela Magallanes* è una deputata venezuelana in esilio e da sempre combatte per i diritti umani. L’ho intervistata per capire come riesce a combattere per i diritti del suo paese pur essendo in esilio in Italia.
Mariela, la prima cosa che ti voglio chiedere è da quando è perché non sei più deputata venezuelana?
“Pensa che, in realtà, sono ancora deputata venezuelana da quando si è rinnovato per un anno essendo stata eletta la prima volta nel 2015. Quell’anno è stata l’ultima elezione legittima avvenuta in Venezuela”
Sei deputata in esilio. Il parlamento venezuelano si riunisce in questo momento?
“Sì, si riunisce ma purtroppo dopo il 2019, a noi hanno tolto praticamente la sede del parlamento. Come sai nel 2020 c’è stata la seconda elezione che non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale e neanche dai venezuelani. Per cui, tutti gli atti che vengono fatti dall’assemblea nazionale Maduro sono illegittimi, però loro comunque non lasciano la poltrona”
Tu come sei venuta in in Italia?
“Dopo il maggio 2019, sono entrata in ambasciata, rifugiata, come prodotto della persecuzione del regime. Quasi 7 mesi dopo, il governo italiano, tramite il senatore Pier Ferdinando Casini, eravamo due deputati dell’assemblea nazionale in ambasciata e grazie a lui siamo stati formalmente espatriati dal Venezuela. Sono qua dal primo dicembre del 2022 e sono entrata e mi ha ricevuto il presidente Mattarella. Io oggi abito a Lecco mentre il mio collega è’ tornato in Venezuela perché non ha sopportato l’esilio. Ogni giorno continuo a lavorare a favore del mio paese, dall’Italia. Sono la rappresentante dell’assemblea nazionale già da tre anni. L’Italia è un paese che considero anche mio: mio marito è italiano, i miei figli sono nati qua, mi sento come a casa”
Sei stata espatriata dal regime?
“Si”
Tu hai avuto espropriata anche la casa o altre proprietà ?
“Alla fine abbiamo dovuto cambiare e proteggerci finché non siamo venuti in Italia. Oggi il Venezuela è un paese da ricostruire”
Qual è la situazione adesso in Venezuela con il regime Maduro?
“In Venezuela adesso è ricominciato un conflitto sociale prodotto e dovuto alla situazione precaria in cui vive il paese. Il regime ha voluto, dopo la pandemia che è stata usata molto bene a proprio favore, far vedere che c’era una specie di crescita e miglioramento economico. Una bolla non veritiera. Un venezuelano oggi, ad esempio un maestro, può guadagnare 7 dollari e mezzo al mese. L’economia in Venezuela non ha più produzione, poca industria: tutto voluto dal regime ma mai nessuno si prenderà le proprie responsabilità “
Cos’è che finanzia Maduro con i soldi del vostro paese?
“Attraverso PDVSA (Petróleos de Venezuela, S.A. è la compagnia petrolifera statale venezuelana. Conduce attività nel campo dell’esplorazione, produzione, raffinazione ed esportazione del petrolio, così come anche l’esplorazione e la produzione di gas naturale) è una delle aziende sostenute dal governo Maduro. Con il nostro petrolio si finanziano Cuba Iran e Russia: non proprio amicò dell’occidente e che hanno utilizzato il Venezuela come una specie di spiaggia per poter avere lì la loro base di penetrazione per entrare nell’America Latina. Però cosi a noi Venezuelani ci mettono nei guai perchè comunque è finanziamento del terrorismo o di gruppi irregolari come la FARC e FALN, che sono dentro il nostro territorio col permesso del regime Maduro e hanno nelle loro mani anche controllo del territorio.
Tutto questo ci mette in una situazione anche di pericolo, perchè nel momento in cui c’è un cambiamento politico di regime, noi troveremo comunque una situazione che se non abbiamo un piano di governo può risultare ancora più destabilizzante la democrazia”
Quando mi parli di cose irregolari, parli anche del narcotraffico?
“Certo. Quando ci sono gruppi irregolari che hanno il dominio del territorio, come le FARC e le FALN, tutto è’ possibile”
Giovanni Terzi
*È sposata con un cittadino italiano ed ha ottenuto la naturalizzazione per matrimonio.
Dal 2013 al 2017 è stata consigliere del comune di Mario Briceño Iragorry, nello stato di Aragua, per il partito La Causa Radical per il periodo 2013-2017.
È stata eletta deputata dall’Assemblea nazionale venezuelana nella circoscrizione 4 dello stato di Aragua, alle elezioni parlamentari del 2015.
Nell’Assemblea è stato membro della Comisión Permanente de Contraloría, della Commissione permanente di politica interna. Ha presieduto la Commissione permanente della famiglia e la Commissione speciale responsabile per le indagini e la documentazione delle violazioni dei diritti umani durante le proteste causate dalla fame e dai comitati CLAP. Ha fatto parte anche della Commissione speciale istituita nell’aprile 2016 per indagare sulla situazione alimentare nel paese e della commissione congiunta che lavora al progetto di trasparenza, divulgazione e accesso all’informazione del pubblico.
Si è opposta alla destituzione dei poteri dell’Assemblea nazionale venezuelana, disposta dal regime di Maduro.
Durante la crisi presidenziale venezuelana del 2019 ha sostenuto Juan Guaidó. Nel aprile 2019 il Tribunale Supremo di Giustizia, controllato da Nicolás Maduro, le ha revocato l’immunità parlamentare. Lo stesso provvedimento è stato assunto anche contro Edgar Zambrano, Henry Ramos Allup, Luis German Florido, José Simon Calzadilla Peraza, Amerigo De Grazia e Richard José Blanco Delgado, ritenuti oppositori del regime.L’esercito le ha sequestrato il passaporto e le è stata impedita la partenza dall’aeroporto di Caracas, dopo essere stata posta in stato di fermo.[3]
L’8 maggio 2019 è riuscita a rifugiarsi presso l’ambasciata assieme al parlamentare italovenezuelano Americo De Grazia.[4] Il ministro degli esteri italiano Enzo Moavero Milanesi ha espresso una ferma condanna per la violazione dell’immunità parlamentare e convocato l’ambasciatore venezuelano a Roma per esprimere la sua preoccupazione.
Nel novembre 2019, grazie all’intervento dell’ambasciatore italiano a Caracas Placido Vigo e del senatore Pier Ferdinando Casini, che hanno negoziato un salvacondotto presso il Tribunale Superiore di Giustizia venezuelano, è riuscita a fuggire dal Venezuela.