La dissidenza della guerriglia marxista FARC-EP ha diramato un comunicato pubblico con cui annuncia la rifondazione del “Fronte 53”. Tale formazione era stata attiva dai primissimi anni ’90, fino alla firma degli accordi di pace nel 2016, sotto il comando di “Romaña”, al secolo Henry Castellanos.
La notizia desta particolare allarme non solo per l’apparente facilità con cui ciò che resta operativo della sanguinosa guerriglia colombiana è in grado di operare e comunicare pubblicamente le sue scelte strategiche, ma anche per la collocazione geografica del rifondato Fronte 53: questo opererebbe infatti, come nel passato, in una zona centrale del Paese sudamericano, addirittura coprendo un’area contigua con municipi confinanti con la capitale Bogotà. Esperti di sicurezza nazionale colombiana allertano pertanto che le FARC starebbero ad un passo da consolidare la loro presenza alle porte della principale città del Paese.
Negli anni Fin dagli anni ’90, al Fronte 53 sono stati attribuiti crimini di vario genere, specialmente le cosiddette “pesche miracolose”, operazioni consistenti nel blocco a sorpresa di vie di trasporto nella zona di attività, con le quali la guerriglia otteneva finanziamenti attraverso numerosi sequestri a scopo estorsivo.
Come da manuale, il comunicato che annuncia la rinascita della temibile formazione nel centro del territorio colombiano (Paramo di Sumapaz, Cundinamarca, Meta e Alto Vichada) non fa riferimento alla storia delittiva del Fronte, bensì alla continuazione della “lotta per costruire la pace con giustizia sociale vera democrazia e patria sovranità”. Il testo avverte inoltre che la formazione continuerà negli sforzi per coordinare la lotta assieme all’Esercito di Liberazione Nazionale, e invita a tutti quelli che condividono il sogno della “pace [a] sommarsi con le loro forze per conquistare l’obiettivo di un nuovo paese di un nuovo ordine sociale con un’economia al servizio della nazione che retta da principi di umanità stimoli la produzione interna il lavoro l’istruzione gratuita è di qualità”. La ricostituzione del Fronte 53, che porta così la dissidenza autoproclamata “Segunda Marquetalia” di Ivan Marquez ad estendere la sua zona di attività in Colombia, con possibile incremento degli scontri con l’altra dissidenza FARC del cosiddetto “Stato Maggiore”.
In ogni caso, non una bella notizia per una Colombia in cui cresce la percezione di un ritorno ad un clima di generale insicurezza che il Paese non viveva da molto tempo.
Il testo integrale del comunicato:
Informiamo la comunità dell’area di Sumapaz e Cundinamarca in generale, del Meta e dell’Alto Vichada, che dopo un lungo tempo trascorso tra queste pittoresche e cordigliere di acque fresche, il muschio, le espeletie, il tepore delle colline, le savane, abbiamo terminato con successo la rifondazione del Fronte numero 53 “Edison Romaña” delle FARC-EP, Segunda Marquetalia. Oggi come ieri ci spinge un grande sentimento di lotta per costruire la pace con giustizia sociale, vera democrazia e patria sovranità. Quelli come noi che sognano la pace devono sommare le loro forze per conquistare l’obiettivo di un nuovo Paese, di un nuovo ordine sociale con un’economia al servizio della nazione che, retta da principi di umanità, stimoli la produzione interna, l’occupazione, l’istruzione gratuita e di qualità. Continueremo a cercare di coordinare i nostri sforzi con la guerriglia dell’ELN e con tutti quei compagni che non hanno deposto le bandiere della Patria. La forza del popolo risiede nell’unità. Lì si trova la potenza trasformatrice. Siamo un solo pugno in alto nella ricerca della felicità del popolo. Siamo la guerriglia della pace, della difesa, dell’ambiente, del territorio, degli interessi degli spossessati della nostra Patria, rispettosi dei diritti umani. Siamo un’insorgenza bolivariana e internazionalista. Siamo i figli di Manuel Marulanda Velez.
Direzione del Fronte 53 FARC-EP, Segunda Marquetalia – Aprile ‘23
Andrea Merlo