Hanno fatto il giro del mondo le immagini di un anziano cubano a terra, in mezzo alla strada, in seguito a svenimento per fame.
L’episodio è occorso nella città orientale di Holguin, ed è stato immortalato dagli stessi passanti che hanno assistito al fatto. Le forti immagini rappresentano una plastica, drammatica dimostrazione della situazione di forte crisi che si vive nell’isola da anni, resa però più acuta almeno dall’inizio della pandemia da CoVID19, che ha ulteriormente peggiorato le già tragiche condizioni di vita quotidiana per i cubani, già sottoposti al regime castrista che da decenni li priva di poter sviluppare un’economia libera, in grado di provvedere ai bisogni fondamentali.
Nonostante la propaganda castrista punti il dito contro il fantomatico “bloqueo” commerciale che strangolerebbe l’isola per volere di Washington, la situazione di crisi generalizzata che vive Cuba negli ultimi anni in particolare è il risultato non solo del disastroso contesto economico creato da 60 e più anni di comunismo, restrizioni alla proprietà privata, nazionalizzazioni, divieti, controllo dei prezzi e via dicendo, ma anche del crollo della capacità di estrazione petrolifera nel Venezuela di Maduro, non più in grado di fornire gratuitamente a L’Avana le necessarie quantità di idrocarburi (al punto che Mosca ha dovuto correre in soccorso dello storico alleato caraibico con invii periodici di petrolio).
La situazione, secondo le voci dell’opposizione anticastrista dentro e fuori di Cuba, è tale da poter sfociare in una massiva protesta, non diversamente da quanto successo a metà luglio 2021, quando si verificarono numerose manifestazioni in tutto il Paese, in quantità mai viste prima almeno negli ultimi 30 anni.
Andrea Merlo