W Radio Colombia, emittente radio audiovisuale, diffonde un servizio sul fronte interno russo anti-Putin, con tanto di intervista a Ilya Ponomarev, il miliardario ex parlamentare russo a capo della frangia “dissidente”.
Nulla di strano, fin qui: la vicenda della milizia che avrebbe operato lungo il confine tra Russia e Ucraina ha attirato l’attenzione di tutti i media internazionali. Ciò che è insolito è stata la reazione di Mosca: l’ambasciata russa a Bogotà infatti, con un atto senza precedenti, ha diffuso via social network, un duro comunicato contro W Radio per il servizio trasmesso; “l’Ambasciata di Russia in Colombia esprime la sua più profonda indignazione per il materiale mandato in onda e pubblicato nel sito dell’emittente W Radio, intitolato ‘il regime di Mosca cadrà dopo che avrà perso la guerra con l’Ucraina: Ilya Ponomarev’.
In questo materiale, l’intervistato Ponomarev – noto in Russia come agente al soldo di potenze straniere e ricercato dalla giustizia invoca apertamente il cambio di regime costituzionale in Russia attraverso mezzi di forza”, spiega il comunicato dell’ambasciata. Che prosegue puntualizzando come “l’estremismo, in ogni sua forma, rappresenta una minaccia per la sicurezza e la stabilità di qualsiasi Paese.
La Colombia, come molte nazioni, ha affrontato sfide legate all’estremismo, compresi gruppi armati, ideologie radicali e azioni violente. E’ per questo che in Colombia, così come in Russia, esiste una legge che cerca di prevenire e combattere la propagazione di ideologie radicali, così come di disarticolare gruppi armati illegali e organizzazioni violente”. E alla fine del comunicato, la minaccia – neanche troppo velata: “Risulta molto strano che un mezzo di informazione colombiano – come W Radio- pubblichi un servizio tanto estremista. L’Ambasciata insiste sul fatto che W Radio, come rappresentante dei mezzi di comunicazione colombiani, assuma la piena responsabilità del contenuto che pubblica e del fatto di aver concesso la parola a tale tipo di persone […]. Bisogna tracciare una linea di demarcazione molto chiara tra libertà di opinione e il flirtare con l’ideologia terrorista”.
Unanime, sia da parte politica che dal mondo dell’informazione, il coro di solidarietà con l’emittente attaccata e di rifiuto della presa di posizione dell’Ambasciata russa, in un momento in cui, in Colombia, da più parti pare aumentare l’allerta generale per la libertà di stampa, minacciata da molteplici fonti.