Dall’inizio degli anni duemila sono circa una cinquantina i giornalisti o attivisti morti o incarcerati in Russia con la semplice e terribile accusa di essere “traditori dello Stato”.
Tradire lo Stato, oggi a Mosca, significa semplicemente dissentire con ciò che Putin sta facendo: essere contrari all’invasione della Ucraina, per esempio, implica essere accusati di “alto tradimento”.
Così con l’accusa di “alto tradimento” il giornalista e attivista politico Kara Murza è stato arrestato nell’aprile dell’anno scorso. Kara-Murza aveva chiesto sanzioni contro i funzionari russi colpevoli di violazioni dei diritti umani e di corruzione ed aveva criticato il presidente russo Vladimir Putin per il modo in cui i dissidenti politici sono trattati in Russia. Così il 17 aprile di quest’anno è stato condannato a venticinque anni di carcere e nonostante la malattia del sistema immunitario che lo sta paralizzando non gli è permesso nemmeno di scontare la pena ai domiciliari.
A denunciare questa drammatica situazione dove, ad oggi, nessuna sanzione è stata presa dall’Europa è la moglie Evgenia grazie alla intervista del senatore francese ed amico Andre’ Gattolin, Presidente della commissione Esteri.
Kara Murza, purtroppo, è solo uno dei tanti giornalisti, critici nei confronti del governo, che sono stati oggetto di intimidazioni, minacce e violenza. Alcuni media indipendenti od organizzazioni come Memorial Russia, hanno subito restrizioni nel loro operato e sono stati impossibilitati nel diffondere le loro opinioni in modo indipendente.
Il governo russo ha adottato diverse leggi negli ultimi anni che hanno rafforzato il controllo sui media e hanno introdotto restrizioni sulla diffusione di informazioni considerate “estremiste” o “non conformi agli interessi dello Stato”. Queste leggi sono state oggetto di critiche, poiché si sostiene che possano essere utilizzate per reprimere la libertà di espressione e limitare la diversità delle opinioni.
In questa drammatica situazione la candidatura di Kara Murza al Nobel per la pace di quest’anno sarebbe un gesto importante
Giovanni Terzi