Continua la marcia di penetrazione russa in centro America: Mosca ha annunciato un ulteriore approfondimento delle relazioni con Managua, anche sul piano militare. La Federazione Russa comunica infatti l’invio alla dittatura sandinista di materiale militare “umanitario”.
A fornire qualche dettaglio sulla notizia è il ministero della Difesa russo, che sottolinea come la spedizione di materiale bellico a fini umanitari sia “nell’interesse del Nicaragua, affinché possa far fronte a compiti di natura umanitaria e possa garantire assistenza alla popolazione civile in situazioni di emergenza”.
Da più parti si teme che, dietro alla facciata umanitaria, si celi l’ennesimo passo che Mosca compie nell’intento di aumentare la sua presenza, su tutti i piani, in America Latina, dove può contare, oltre che sul Nicaragua, anche su Cuba e Venezuela come alleati strategici. Negli ultimi mesi, i contatti tra Mosca e Managua si sono intensificati, fino a culminare nella recente visita del Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nella capitale del Paese centroamericano.
Ma le relazioni tra le due dittature paiono proseguire verso ulteriori tappe di approfondimento: pochissimi giorni fa una delegazione, presieduta dal figlio di Daniel Ortega, è giunta a Mosca per discutere con Viacheslav Volodin, presidente della Duma, circa la creazione di una commissione di cooperazione interparlamentare. A tal proposito, Volodin ha commentato che “le relazioni tra i due Paesi sono di carattere speciale, tradizionalmente di amicizia. Cosa che si deve in gran parte ai nostri rispettivi presidenti, che hanno posto a tal fine delle buone basi”.
Affermazioni eloquenti sul grado di vicinanza tra il Cremlino e una dittatura che perseguita ogni voce dissidente e sopprime i diritti fondamentali, in particolare dopo le proteste popolari avvenute nel 2018 e represse nel sangue dalle forze armate sandiniste.
Andrea Merlo