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Deputati italiani: “Sostenere popolo nella lotta per un Iran laico e democratico”

Redazione Pubblicato 15 Giugno 2023
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Dal Parlamento italiano si levano sempre più numerose le voci per una netta inversione di rotta nei confronti del regime iraniano.

Più di 300 Deputati e Senatori italiani (307) appartenenti alle diverse forze politiche hanno sottoscritto una dichiarazione a sostegno del popolo iraniano.

I Parlamentari, in questo modo, hanno espresso: la loro profonda preoccupazione per la sempre più grave situazione in Iran; la vicinanza al popolo in lotta per la democrazia; l’urgenza per una non più rinviabile designazione del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) quale organizzazione terroristica; la necessità di porre di fronte alla Giustizia i capi del regime per gli innumerevoli crimini commessi; il loro convinto sostegno al programma in 10 punti della Presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, Maryam Rajavi, per il futuro dell’Iran.

Nello stesso tempo si era espresso il “Comitato Interparlamentare per un Iran Libero” con un precedente appello, anche in vista del Raduno annuale della Resistenza iraniana del prossimo 1° luglio.

L’appello firmato dai 307 Parlamentari invita a “Sostenere il popolo iraniano nella lotta per un Iran laico e democratico. Da sei mesi l’Iran è testimone di una massiccia rivolta popolare che chiede libertà e democrazia. Nella rivolta oltre 750 manifestanti sono stati uccisi e 30.000 persone sono state arrestate. Mentre ogni cambiamento deve provenire dal popolo iraniano e dalla sua resistenza, anche la comunità internazionale ha, naturalmente, le proprie responsabilità.
Solidali con il popolo iraniano, sosteniamo la loro richiesta per un Iran libero, laico e democratico in cui nessun cittadino debba essere più costretto a patire le sofferenze imposte dalla dittatura, religiosa e non. Il popolo iraniano è unito e pienamente convinto nel volere il proprio Paese ispirato ai valori democratici.
Noi crediamo che debba essere il popolo iraniano a decidere il proprio futuro.
Tuttavia riconosciamo il fatto che durante gli ultimi quattro decenni la coalizione democratica del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI) ha posto le basi per il cambiamento democratico in Iran informando l’opinione pubblica mondiale – in particolare i legislatori dei Paesi occidentali – sui pericoli che questo regime rappresenta per la comunità internazionale, a causa del programma nucleare clandestino tutt’ora in fase di sviluppo; il sostegno al terrorismo internazionale e la sistematica violazione dei Diritti Umani.
Il programma in 10 punti della Presidente Maryam Rajavi, annunciato già vent’anni fa, rappresenta perfettamente l’Iran del futuro, nel prefigurare libere elezioni, libertà di pensiero, di parola e di riunione, abolizione della pena di morte, uguaglianza di genere, separazione della religione dallo stato, autonomia delle diverse nazionalità presenti nel Paese e abbandono del nucleare.
Questi sono gli stessi valori che difendiamo nei Paesi democratici.
La coraggiosa rivolta del popolo iraniano è generata da un lato dalla situazione esplosiva della società a causa dell’oppressione, della povertà, della discriminazione e della corruzione del governo, e dall’altro da 4 decenni di resistenza organizzata a livello nazionale.
È un dovere ricordare, a tale proposito, il sacrificio di più di 30.000 prigionieri politici – dei quali la maggioranza membri dei Mojaheddin del Popolo – che nell’estate del 1988 furono brutalmente massacrati.
Condanniamo con forza la continua ingerenza e gli attacchi del regime nella regione mediorientale così come in Europa, comprese le attività terroristiche e informatiche in Albania.
Chiediamo alla comunità internazionale di sostenere il popolo iraniano nei suoi sforzi per cambiare la grave situazione in Iran e di compiere passi decisivi contro l’attuale regime.
Tra queste azioni, l’inserimento nelle liste dei gruppi terroristici del Corpo dei Pasdaran (IRGC) e la chiusura di Ambasciate iraniane coinvolte nel sostegno ad attività terroristiche”.

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Redazione 15 Giugno 2023
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