Gruppi di cubani protestano in Via della Conciliazione contro la presenza di Diaz Canel in Vaticano.
La visita del dittatore castrista ha infatti scatenato la reazione della comunità cubana in Italia, incredula di fronte alla conferma, giunta giorni fa, di una voce che si rincorreva da settimane: Papa Francesco ha infatti accolto il presidente caraibico nella Santa Sede, per un colloquio che sarebbe durato, secondo quanto indicano fonti vaticane, circa 40 minuti.
Troppo per i dissidenti cubani, che in ogni caso ritengono inaccettabile che il Sommo Pontefice conceda udienza alla figura formalmente apicale di un regime che continua, da 64 anni, a mantenere un Paese sotto il tallone di una feroce, sistematica e brutale repressione.
Molto associazioni cubane si sono quindi date appuntamento a poca distanza dalle sacre stanze dove avveniva l’incontro: La Guerreras Cubanas, Associazione 17 dicembre, CPIV Cubanos por el progreso y la integración en Valencia, PNC Partido Nacionalista Cubano, FEXCU e ODV Democrazia e Libertà hanno animato una manifestazione durata tutta la mattinata, con la quale la dissidenza democratica anticastrista ha inteso richiamare l’attenzione sulla tragica situazione in cui versano Cuba e il suo popolo, nonché sulla sistematica violazione dei diritti umani che quotidianamente si consuma nell’isola.
Non pochi sono stati anche gli attacchi rivolti al pontefice, così come molteplici sono stati gli appelli alla liberazione dei più di mille detenuti politici nelle carceri del castrismo. La presenza di Diaz Canel a Roma per la sua prima visita in Vaticano da quando è presidente è, secondo le associazioni cubane democratiche, ingiustificabile a fronte della reazione brutale del regime contro le aspirazioni di libertà emerse spontaneamente durante le proteste dell’11 luglio del 2021, che hanno investito Cuba in lungo e in largo come forse mai in tutta la storia della dittatura comunista. A seguito di quell’11 luglio, migliaia sono stati gli arresti, i processi farsa, le violenze e le vessazioni subiti dai manifestanti nell’isola: tra gli arrestati e condannati a lunghi anni di carcere, anche molti minorenni, rei di aver semplicemente chiesto libertà e democrazia, pacificamente, in piazza, nelle strade devastate da più di mezzo secolo di tirannia e miseria.
Andrea Merlo