L’appello sottoscritto da “Comitato Interparlamentare per un Iran Libero e Democratico”, “Fondazione Luigi Einaudi”, “Nessuno Tocchi Caino” e “Federazione Italiana per i Diritti Umani” per una nuova politica nei confronti dell’Iran
Si è rivelata di grande successo la visita a Roma, appena terminata, di Maryam Rajavi, Presidente-eletta del Consiglio Nazionale per la Resistenza in Iran-NCRI.
Durante gli incontri alla Camera dei Deputati e alla Fondazione Luigi Einaudi – con la partecipazione di numerosi parlamentari, amministratori locali, membri della società civile e normali cittadini – è stato illustrato come il dispotico regime al governo in Iran, da più di quaranta anni, rappresenti un serio pericolo non solo per il popolo iraniano, ma per l’intera regione mediorientale e per la comunità internazionale in generale.
Repressioni sanguinarie del dissenso, torture ed esecuzioni arbitrarie degli oppositori politici, finanziamento e supporto ad organizzazioni terroristiche operanti nel Medio Oriente e non solo, rapimenti di cittadini stranieri da utilizzare come moneta di scambio, una completa erosione dei diritti umani e di quelli civili, un programma nucleare condotto clandestinamente nonostante gli Accordi firmati ormai molto vicino all’ottenimento dell’arma nucleare, sono alcuni degli elementi che fanno del regime di Teheran una delle principali minacce alla stabilità e sicurezza internazionali.
Riteniamo di assoluta gravità la notizia della convocazione dell’Ambasciatore italiano a Teheran, da parte delle autorità iraniane, ma ciò non fa altro che confermare il totale disprezzo che il regime dei mullah nutre nei confronti delle libertà, della democrazia e dello Stato di Diritto.
Ribadiamo quindi il sostegno, con maggiore determinazione e convinzione, all’appello già sottoscritto da 307 parlamentari italiani in favore del popolo iraniano che sta lottando per un Iran libero, laico e democratico in cui nessun cittadino debba essere più costretto a patire le sofferenze imposte dalla dittatura, religiosa e non.
Il programma in 10 punti della Presidente Maryam Rajavi, annunciato già vent’anni fa, rappresenta perfettamente l’Iran del futuro, nel prefigurare libere elezioni, libertà di pensiero, di parola e di riunione, abolizione della pena di morte, uguaglianza di genere, separazione della religione dallo stato, autonomia delle diverse nazionalità presenti nel Paese e abbandono del nucleare.
Chiediamo con forza una rapida iscrizione del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica-IRGC nelle liste dei gruppi terroristici e la chiusura di Ambasciate iraniane coinvolte nel sostegno ad attività terroristiche.
Non c’è alcun spazio per trattative o acquiescenze: il regime di Teheran è irriformabile e rappresenta una concreta minaccia globale.
Comitato Interparlamentare per un Iran Libero e Democratico
Fondazione Luigi Einaudi
Nessuno Tocchi Caino
Federazione Italiana per i Diritti Umani