Dura condanna da parte dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) alla pronuncia della Corte dei Conti venezuelana che ha decretato l’interdizione a ricoprire cariche pubbliche per Maria Corina Machado, la Lady di ferro venezuelana e il leader dell’opposizione favorita alle primarie dell’opposizione nel Paese sudamericano.
“La Segreteria Generale dell’Organizzazione condanna l’interdizione a ricoprire cariche pubbliche per 15 anni che ha colpito Maria Corina Machado, secondo quanto si è appreso oggi da Caracas”. Così infatti esordisce un comunicato ufficiale diffuso anche attraverso i social network da Luis Almagro, Segretario Generale dell’organizzazione multilaterale emisferica con sede a Washington; “tale decisione -prosegue il comunicato- è arbitraria e contraria allo stato di diritto. Viola i diritti politici e civili elementari, compresi quelli stabiliti dall’articolo 23 della Convenzione Americana dei Diritti dell’Uomo circa il diritto a eleggere e ad essere eletto”.
La mossa del regime suscita naturalmente preoccupazioni soprattutto in riferimento alla tornata elettorale presidenziale che si dovrebbe tenere 2024, e per la quale, se questo è l’atteggiamento della dittatura nei confronti delle opposizioni, c’è poco da sperare. Il comunicato dell’Osa infatti sottolinea come il regime ricorre “a interdizioni e proscrizione per rimanere afferrato al potere e liquidare qualsiasi sembianza di democrazia, mentre si fa più acuta la crisi politica, sociale, umanitaria e economica che vive il Paese. La Segreteria Generale ripudia questa decisione ed esige le condizioni necessarie affinché in Venezuela si svolgano elezioni giuste, libere e trasparenti nel 2024, di modo che il Paese possa conseguire la sua democratizzazione.”
L’OSA a guida di Luis Almagro, vale la pena ricordare, è stata tra gli organismi al mondo più determinati nella battaglia per il ritorno del Venezuela ad un assetto democratico, al punto da riconoscere la legittimità della Presidenza di interim di Guaidò nel 2019, “cacciando” letteralmente il rappresentante diplomatico chavista ed ammettendo all’assemblea degli ambasciatori quello legittimamente nominato da Guaidò, Gustavo Tarre Briceno.
Andrea Merlo