Il 19 luglio il Senato ha approvato la conversione in legge del Decreto Legge “salva-infrazioni” che permette di affrontare in modo sistemico le procedure di infrazione e pre-infrazione dell’Unione europea aperte o previste nei confronti dell’Italia. Si tratta di un provvedimento significativo per diverse ragioni.
Anzitutto ha una rilevanza economica pari a circa un miliardo di euro risolvendo o prevenendo numerose infrazioni, diverse delle quali aperte anche da parecchi anni, con le relative sanzioni.
In secondo luogo ha considerevole significato politico poiché si tratta di norme che toccano un vasto ambito di materie rilevanti per numerosi settori produttivi, per l’occupazione e il pubblico impiego, per la sicurezza energetica, per l’ambiente, per la concorrenza, le nuove tecnologie e la ricerca e per alcune specifiche questioni di rilevanza strategica e ambientale e industriale.
I lavori parlamentari si sono basati sui risultati ottenuti con gli intensi negoziati condotti con la Commissione europea dal Ministro per gli Affari Europei On. Raffaele Fitto in raccordo con i dicasteri interessati. Nella fase di conversione del decreto legge preziosa si è rivelata l’azione svolta dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e dal Sottosegretario On. Giuseppina Castiello.
Si è così centrato un obiettivo di fondo. Quello di ridurre in misura considerevole l’elevato numero – ben 81 – di procedimenti di infrazione riguardanti l’Italia. Un numero nettamente superiore alla media comunitaria nella quale ora invece rientriamo avendone risolti più di trenta.
La legge adottata affronta principalmente due ordini di materie che confermano l’impegno del Governo Meloni di contribuire attivamente all’attuazione del Mercato Unico secondo i fondamentali principi di proporzionalità e sussidiarietà che la Commissione per le Politiche dell’UE ha il mandato di valutare attentamente.
Da un lato, nel settore del pubblico impiego le nuove disposizioni incidono, in applicazione delle normative europee, sul precariato e sulla formazione. Dall’altro lato, si rendono coerenti con le disposizioni europee le normative nazionali inerenti all’energia, all’ambiente, all’inquinamento, alla qualità dell’aria, alla gestione e sviluppo delle risorse naturali.
Più in dettaglio, le principali novità riguardano il superamento di alcune criticità in materia di contratti pubblici, prevedendo assunzioni senza previa pubblicazione del bando ove vi siano determinati presupposti.
Un altro tema considerato con molta attenzione concerne il riconoscimento agli effetti economici e giuridici del servizio prestato dal personale delle istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) e le modalità di reclutamento.
Anche per quanto riguarda il corpo dei Vigili del Fuoco si è operato per potenziarne l’organico adeguandolo nei limiti delle disponibilità del bilancio pubblico alle disposizioni europee.
Riguardo alla tutela dei diritti dei disabili, con le nuove norme di adattamento al quadro europeo si è inteso garantire la piena partecipazione dei cittadini disabili nel contribuire alla società.
La sicurezza nell’approvvigionamento e distribuzione dell’energia è pure oggetto di diverse e rilevanti misure interne di attuazione e integrazione con particolare attenzione alle considerazioni ambientali, alla salute, alla decarbonizzazione e alla valenza strategica degli impianti energetici.
È il caso dell’Ilva di Taranto, con disposizioni che configurano progressi significativi anche nell’adeguamento alle normative europee e nel superamento delle procedure di infrazione per quanto riguarda, ad esempio, la governance, la decarbonizzazione, il monitoraggio, l’analisi, il rilevamento geologico, la bonifica e il risanamento.
Rispetto alle emissioni inquinanti e alla qualità dell’aria, le nuove norme prevedono un piano per ridurre le emissioni inquinanti pmd-10 (bm 2,5) in linea con le esistenti misure di efficientamento energetico.
Il risultato è stato dunque una decisione che su alcune specifiche tematiche ha fatto registrare positive convergenze anche tra forze politiche di maggioranza e talune di opposizione.
L’esito conseguito conferma l’impegno dell’Italia a migliorare la qualità e la diffusione del lavoro, la salute dei cittadini, il rispetto dell’ambiente, la diversificazione ecologica, la sicurezza energetica. Il tutto accompagnato dalla risoluzione di circa 35 procedure di infrazione che rispecchia nei fatti la visione d’insieme del Governo Meloni.
I provvedimenti approvati hanno un duplice effetto positivo: le innovazioni apportate evitano contenziosi futuri che causano oneri pesantissimi per le casse dello Stato e migliorano significativamente la posizione dell’Italia a Bruxelles, nel segno di un marcato sostegno al progetto europeo.
Sen. Giulio Terzi