Vertice EU-CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi): giornate di eventi, incontri e summit tra capi di Stato, Commissari, europarlamentari. A sorpresa, un gruppo di manifestanti cubani esiliati accerchia alcuni eurodeputati, capeggiati da Manu Pineda, obiettivo della contestazione.
Pineda, comunista spagnolo membro dell’europarlamento e da sempre vicino al regime castrista, viene avvicinato anzitutto da Ariel Ruiz Urquiola, fratello di Omara Ruiz, nota attivista anticastrista nonviolenta da anni vittima delle angherie del regime de L’Avana.
Ariel Ruiz, assieme ad altri attivisti, circondano il gruppo di funzionari ed eurodeputati mostrando loro cartelloni con foto che testimoniano il trattamento vessatorio del regime contro Omara, paziente oncologica costretta prima a viaggiare negli USA per poter accedere a trattamenti antitumorali efficaci negati nell’isola, poi ostacolata nella sua volontà di tornare a Cuba. Il regime non la vuole, e nega a lei, come a tanti altri attivisti per la democrazia, il ritorno in patria.
La manifestazione dei cubani contro la delegazione di eurofunzionari filocastristi è stata fulminea, ma concitata, con urla reciproche tra le due fazioni. Mentre i funzionari si avviavano all’ingresso del Parlamento Europeo che dà su Place de Luxembourg, Ariel Ruiz e gli altri cubani urlavano “Libertà per Cuba! Assassini!”, in direzione di Pineda e compagni.
Il sostegno di Pineda al regime comunista cubano è noto da tempo, e il parlamentare spagnolo non cerca nemmeno di dissimulare: nel novembre del 2021, per esempio, a pochi mesi dalla brutale repressione delle proteste dell’11 luglio, Pineda viaggiò a L’Avana per incontrarsi con Diaz Canel, e accusò la marcia del 15 novembre organizzata dalla società civile in ricordo dei fatti tragici dell’11 luglio come una “campagna di destabilizzazione, ordita da Miami”.
Andrea Merlo