Dopo la risoluzione del Parlamento Europeo che condanna duramente le manovre del regime per manipolare il processo elettorale previsto per il 2024, la reazione di Caracas non si fa attendere.
La dittatura chavista infatti risponde con aggressività per bocca di Jorge Rodriguez, presidente dell’Assemblea Nazionale illegittima (in cui non siedono membri dell’opposizione) e figura di spicco del regime chavista sin dagli esordi. Rodriguez infatti, in un discorso durante una sessione del Parlamento filomadurista, si scaglia contro l’istituzione parlamentare di Strasburgo, definendola una rappresentazione della Vecchia Europa, colonialista e genocida: “quando il Parlamento Europeo ci definisce illegittimi, è un elogio, siamo felici, e ringraziamo che questa istituzione colonialista, volgare, guerrafondaia, aggressiva spenda questo genere di parole per noi. Se parlassero bene di noi, allora sì che dovremmo preoccuparci. Mai più colonialismo in questa terra -ha proseguito Rodriguez-, mai più azioni di imperi in Venezuela. Soffrono ancora per la ferita, perché Simon Bolivar sconfisse l’esercito più potente della storia europea, lo distrusse!”.
Il presidente dell’Assemblea chavista fa poi sapere quale sarà la risposta del regime all’affronto di Strasburgo: “lo dico a te, Josep Borrell, qui non tornerà nessuna missione di osservazione europea, finché noi saremo i rappresentanti dello Stato venezuelano. Hanno violato l’accordo che abbiamo firmato con loro…noi siamo agguerriti, siamo ribelli, però siamo persone perbene, a differenza di loro. Noi che siamo perbene non schiavizziamo esseri umani, non uccidiamo indigeni originari nelle loro terre. Da Bruxelles ci hanno inviato alcuni emissari -spiega il gerarca chavista-, chiedendo a noi di invitare una missione di osservazione elettorale alle elezioni presidenziali del 2024. Formalmente, noi abbiamo risposto che non abbiamo tempo per accogliere questa richiesta. Vadano al diavolo! Qui non verrà nessuna missione di osservazione elettorale europea, non tornerà perché sono volgari, colonialisti, sono i rappresentanti della vecchia Europa imperialista, assassina, schiavista, qui non tornerà!”
Se il Parlamento Europeo aveva chiesto quindi che il regime di Caracas si adoperasse per garantire maggiori spazi di libertà per le opposizioni al fine di assicurare uno svolgimento corretto delle elezioni del 2024 (nonché delle primarie dell’opposizione previste per ottobre di quest’anno), il madurismo risponde annunciando una posizione di assoluta chiusura rispetto alle richieste della comunità internazionale. Se il quadro ci confermasse nei prossimi mesi, non rimarrebbe pertanto alcun dubbio sulla illegittimità delle presidenziali del 2024, che si svolgerebbero in un clima di repressione, ferreo controllo del regime sugli organismi elettorali nazionali e impedimento giuridico per i principali leader oppositori a partecipare alla contesa.
Andrea Merlo