Sulle posizioni di Lula verso la guerra in Ucraina, già occasione di altre dure polemiche (theglobalnews.it/), è venuto domenica un durissimo intervento da parte dello stesso presidente ucraino Zelensky, che in una intervista alla Efe e a varie testate latino-americane ha accusato Lula di fare dichiarazioni che ripetono “le narrazioni di Putin” e che “non aiutano a portare la pace” (infobae.com).
Putin “non è diverso da qualsiasi colonizzatore” ha spiegato Zelensky. “Mente e manipola costantemente” e “sta uccidendo i nostri bambini e violentando le nostre donne”. “Spero che (Lula) abbia la sua opinione. Non mi sembra necessario che i suoi pensieri coincidano con i pensieri del presidente Putin”. Il presidente ucraino insiste comunque che gradirebbe un confronto a quattr’occhi. “Se il presidente Lula vuole dirmi qualcosa, che si sieda con me e me lo dica”. “Pensavo che avesse una comprensione più ampia del mondo”.
Lula è stato ipotizzato in diverse occasioni come potenziale mediatore tra Ucraina e Russia, e lui stesso si è offerto. Ma mentre il presidente brasiliano insiste che i colloqui inizino ora nelle circostanze attuali, Zelensky si rifiuta di sedersi a parlare fino a quando la Russia non ritirerà le sue truppe dai territori che occupa. Inoltre Lula non solo non condanna l’invasione russa, ma ha addirittura incolpato della guerra il suo omologo ucraino. Lo scorso aprile, durante il suo viaggio in Cina e negli Emirati Arabi Uniti, ha inoltre affermato che gli Stati Uniti dovrebbero smetterla di “promuovere” la guerra e “cominciare a parlare di pace”, così come l’Unione Europea, e ha insistito che invece contribuiscono alla continuazione della guerra con l’inviare armi al governo dell’Ucraina. Poi, in realtà, il Brasile all’Onu ha condannato l’invasione dell’Ucraina, Ma si è anche schierato con le posizioni della Russia quando ha votato a favore di un’inchiesta sull’attacco al gasdotto Nordstream, avvenuto lo scorso settembre.
Zelensky chiede ai leader e ai popoli dell’America Latina di aiutare la lotta dell’Ucraina contro il “colonialismo” della Russia, che sta estraendo enormi risorse naturali ed economiche dall’Ucraina occupata, in particolare raccogliendo ed esportando grano e altri prodotti agricoli dai territori ucraini, “Voi sapete perfettamente quali sono le conseguenze del colonialismo”, ha detto. Ha inoltre ricordato la distruzione dell’acciaieria Azovstal nella città occupata di Mariupol, e di gran parte dell’industria siderurgica, che ha costretto l’Ucraina a interrompere l’esportazione di alcune delle materie prime che vendeva di più all’estero. “Chi controlla le miniere nel Donbass?”, ha pure chiesto retoricamente.
“Questo è colonialismo”, ha sintetizzato Zelensky, denunciando poi l’azione della propaganda russa in America Latina e consigliando di informarsi meglio, come antidoto ai discorsi che attribuiscono all’Ucraina la responsabilità della guerra causata dall’invasione russa. Come ha ricordato, il Cremlino promuove i suoi messaggi attraverso Social network e anche attraverso piattaforme come Rt, che è stata vietata in Europa ma continua a funzionare in America Latina. “”La Russia spende milioni per questa attività”, ha ricordato, aggiungendo che invece l’Ucraina non ha “così tanti mezzi finanziari” per trasmettere i suoi messaggi al pubblico in America Latina e in altre parti del mondo.
Zelensky ha insistito che è essenziale “capire” come la guerra in Ucraina nasca da “un’aggressione non provocata”.
Maurizio Stefanini