Il regime di Maduro ha recentemente condannato 6 sindacalisti a 16 anni di detenzione per aver partecipato a proteste di rivendicazioni sociali. Sul fatto, che ha generato un’ondata di sdegno perfino nel Venezuela sotto il tallone del brutale regime chavista, si sono espressi anche i relatori speciali dell’ONU in materia di diritti umani.
In particolare, la relatrice speciale sulla promozione dei diritti umani nella lotta al terrorismo, Fionnuala Ní Aoláin, il relatore speciale sul diritto di riunione, Clément Nyaletsossi Voulue, hanno avvertito che in Venezuela c’è un “abuso cronico” delle leggi antiterrorismo per condannare sindacalisti e leader sindacali che difendono le garanzie dei diritti legati al lavoro. I due esperti delle Nazioni Unite hanno così espresso grave preoccupazione per la sentenza, emessa in base alle misure della Legge organica contro la criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo: condannabile, pertanto, l’applicazione cronica di normative antiterrorismo contro difensori dei diritti sociali. Secondo i due esperti, “la durezza delle sentenze è un monito per chi è coinvolto in attività dissidenti o associative, in contrasto con le opinioni del governo”. Dito puntato anche contro le evidenti irregolarità ed eccezionalità procedimentali, “prova di un abuso delle misure antiterrorismo e contravviene al diritto internazionale”.
Nel settembre del 2022, l’ONU aveva inviato un documento al regime chavista, con cui si sottolineava la mancanza di accesso dei sindacalisti detenuti alla difesa legale, l’inadeguatezza delle prove alle accuse mosse e il fatto che gli informatori chiave non avessero testimoniato al processo. Già in quell’occasione, i relatori speciali denunciavano l’uso improprio delle leggi antiterrorismo contro coloro che si sono battuti per la tutela dei diritti sociali ed economici e della libertà di associazione, aggiungendo che “tale uso improprio è un tentativo di soffocare la società civile organizzata”.
Il caso della condanna penale ai 6 sindacalisti, dimostrando la volontà del regime di restringere ulteriormente gli spazi della vita civica e associativa, genera ancor più preoccupazione considerando come il Paese si stia dirigendo verso le elezioni primarie dell’opposizione nell’autunno prossimo e le presidenziali nel 2024. Che effetti avrà l’applicazione senza remore e senza limiti della normativa antiterrorismo sull’organizzazione, la correttezza e la competitività delle consultazioni politiche prossime venture?
Leggi qui il comunicato dell’ONU: ohchr.org
Leggi qui il comunicato di risposta del regime chavista all’ONU: twitter.com
Andrea Merlo