16 anni di detenzione per cospirazione e associazione a delinquere. Questa la pesante sentenza emessa dalla giustizia del regime venezuelano contro 6 sindacalisti di vari settori, detenuti da più di un anno in attesa di giudizio. I 6 esponenti sindacali avevano partecipato e animato una serie di proteste sociali a fine di rivendicazioni salariali e di migliori condizioni lavorative.
La situazione del Venezuela è infatti da anni disastrosa, tanto economicamente quanto socialmente, e nel corso del 2022 si sono verificate numerose proteste da parte di settori non politici, del tutto svincolate rispetto alle ondate di proteste animate da partiti e movimenti oppositori al castrochavismo al potere dal 1999. Forti erano state, l’anno scorso, soprattutto le manifestazioni di settori scolastici, ma anche di altri ambiti dell’amministrazione pubblica, del settore sanitario, petrolifero. Durante l’estate del 2022, sei sindacalisti (Reynaldo Cortés, Alonso Meléndez, Alcides Bracho, Néstor Astudillo, Gabriel Blanco y Emilio Negrín) erano stati arrestati dalla Polizia Nazionale Bolivariana, nell’ambito di una strategia di repressione delle rivendicazioni sindacali che mettevano in difficoltà il regime di Maduro anche sul piano dell’immagine, considerando la tradizionale narrazione che il chavismo ha costruito sul Venezuela come di un Paese socialista, giusto e rispettoso dei diritti sociali.
Dopo un anno e quasi due mesi di detenzione preventiva in attesa di sentenza, i sei sono stati condannati a 16 anni di reclusione dopo un giudizio che pare del tutto infondato, costruito sull’applicazione di normativa penale antiterrorismo a casi di proteste sociali. Le prove esibite? Schermate di cellulari con conversazioni tra i sindacalisti coinvolti, post pubblicati da alcuni di loro nei social network. E nient’altro.
Sul caso, emblematiche le deliranti parole del Procuratore Generale del regime, Tarek William Saab: “sono dei cospiratori, non sono sindacalisti, e non difendevano diritti dei lavoratori, bensì attaccavano la democrazia”.
Andrea Merlo