C’è un boom di suicidi tra le donne afghane (theguardian.com). Il fatto che la notizia sia arrivata assieme ad altre notizie su studentesse a cui era stato impedito di andare a frequentare università a Dubai (bbc.com) o sulla chiusura dei saloni di bellezza (bbc.co.uk) chiarisce il contesto in cui ciò accade.
Le autorità talebane non hanno pubblicato dati sui suicidi e hanno impedito agli operatori sanitari di condividere statistiche aggiornate in più province, dicono i medici. Gli operatori sanitari hanno concordato di condividere privatamente i dati per l’anno da agosto 2021 ad agosto 2022 per evidenziare un’urgente crisi sanitaria pubblica. I dati suggeriscono che l’Afghanistan è diventato uno dei pochissimi paesi al mondo in cui muoiono per suicidio più donne che uomini. Anche funzionari delle Nazioni Unite e attivisti per i diritti umani hanno lanciato l’allarme per il forte aumento del numero di donne che tentano di togliersi la vita. L’hanno esplicitamente collegata alle restrizioni talebane su ogni aspetto dell’esistenza delle donne, dal divieto di istruzione superiore al livello elementare e il divieto di gran parte del lavoro, al divieto di entrare nei parchi, negli stabilimenti balneari e in altri spazi pubblici.
A livello globale, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i morti per suicidio tra gli uomini sono più del doppio che tra le donne. Anche in Afghanistan fino al 2019, ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali, era così. Ma i dati forniti dagli operatori sanitari mostrano che su 11 province esaminate, solo in una gli uomini hanno rappresentato la maggior parte dei decessi e dei tentativi di suicidio. È la provincia di Nimruz, il principale punto di partenza per pericolosi tentativi di entrare illegalmente in Iran, compiuti in gran parte da uomini. E coloro che falliscono nel tentativo di oltrepassare il confine a volte si tolgono la vita lì.
Nel complesso, le donne in Afghanistan costituirebbero adesso più di tre quarti dei decessi per suicidio registrati e dei sopravvissuti trattati. E sono cifre probabilmente al ribasso, visto che il suicidio è considerato vergognoso e spesso nascosto in Afghanistan. Alcune donne che tentano il suicidio non vengono portate per le cure e alcune che muoiono potrebbero essere sepolte senza che sia documentato che si siano tolte la vita.
Circa il 90% dei ricoveri per motivi di salute mentale presso l’ospedale provinciale nella parte occidentale di Herat erano donne “che crollavano sotto il peso delle nuove restrizioni” imposte dai Taleban, ha detto un medico. Secondo le Nazioni Unite, nove donne su dieci in Afghanistan sono sottoposte a qualche forma di violenza domestica. Gli sforzi per affrontare la questione sotto l’ultimo governo, dalla legislazione ai rifugi, sono stati imperfetti ma hanno offerto alle donne qualche speranza. Questi sforzi sono stati ora smantellati dai talebani. A maggio il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, Richard Bennett, e il presidente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla discriminazione contro donne e ragazze, Dorothy Estrada-Tanck, hanno affermato di essere “allarmati per i diffusi problemi di salute mentale e resoconti di un aumento dei suicidi tra donne e ragazze”.
Una delle forme di violenze più odiose è appunto l’impedimento a studiare. Nel dicembre del 2022 borse di studo per le donne afghane erano state annunciate a Dubai, dopo che i taleban le avevano bandite dall’Università. E almeno un centinaio erano riuscite ad ottenerle. Ma quando all’aeroporto i funzionari taleban hanno visto biglietti e visti studenteschi hanno detto che alle ragazze non è permesso lasciare l’Afghanistan con un visto studentesco. E almeno 60 sono state allontanate dall’aeroporto. Le foto arrivate alla Bbc mostrano giovani ragazze che indossano hijab neri o foulard in piedi accanto ai loro bagagli in uno stato di shock e devastazione.
I taleban hanno vietato alle donne di viaggiare da sole e consentono loro di andare all’estero solo con i mariti o con un mahram: un compagno maschio imparentato come un fratello, uno zio o un padre. Ma i funzionari del ministero del Vizio e della Virtù hanno fatto scendere dall’aereo anche le ragazze con mahram, per pagare il il cui visto alcune di loro avevano preso soldi in prestito.
Maurizio Stefanini