Continua la travolgente campagna elettorale di Javier MIlei, il candidato favorito al primo turno delle presidenziali che si terranno in Argentina fra poche settimane. Il leader liberale, a capo della coalizione politica “La Libertad Avanza”, non abbandona certo il suo approccio provocatorio ed eccentrico con cui è divenuto noto nel corso degli anni.
Negli ultimi giorni infatti, sempre più frequente si fa la comparsa, nel corso di atti pubblici e comizi elettorali, di uno strumento che certo non è normalmente associato a manifestazioni politiche: in più di un’occasione, Milei ha sfilato tra le folle di suoi sostenitori brandendo una motosega (vera e funzionante, non una motosega giocattolo, per chi se lo chiedesse) tra le risate, le urla di supporto e la gioia dei presenti. Perché una motosega? Perché è l’oggetto da lavoro scelto da Milei per simboleggiare metaforicamente il perno centrale del suo programma di politica interna, specialmente economica, quello che lui stesso definisce da mesi “el Plan Motosierra” (il Piano Motosega, appunto).
Un piano che consiste un una fortissima riduzione della spesa pubblica, un drastico decurtamento del numero di ministeri e una campagna estesa e ampia di privatizzazioni di aziende statali: unica ricetta, secondo l’economista esponente della scuola austriaca dell’economia, e ora candidato presidenziale, in grado di riportare l’Argentina sul cammino dello sviluppo economico dal quale il Paese del Cono Sud si è allontanato molti decenni fa, quando ha intrapreso la strada dell’illusione statalista e dirigista tipica del peronismo.
Andrea Merlo