Si chiama Gloria Valencia, 75 anni. Vedendola, in molti hanno pensato che si capisce ora da dove il figlio avesse tratto tanta forza, tanta passione, tanto coraggio. Quella forza, quella passione, quel coraggio che lo hanno portato a condurre una vita professionale, prima giornalistica poi politica, conclusasi pochi giorni fa con il suo assassinio per mano di un gruppo di sicari.
Gloria infatti è la madre di Fernando Villavicencio, il candidato alle presidenziali in Ecuador ucciso al termine di un comizio dopo anni di minacce alla sua incolumità da più parti: dal crimine organizzato nazionale, da quello estero, da esponenti politici ecuadoreñi e colombiani. Il grande pubblico non conosceva, fino a pochi giorni fa, il volto della madre, finché non hanno cominciato a correre tra i social network le immagini commoventi della cerimonia di sepoltura del leader politico.
Alle ore 19 circa, appena la bara è stata posta in sede, Gloria Valencia ha afferrato una pala e ha cominciato a gettare la terra sopra il feretro. Tra i pianti, i lamenti di familiari e sostenitori, le urla di saluto al defunto, già diventato un simbolo di un popolo che vive la sua stagione più drammatica e sanguinaria di sempre, Gloria dà il suo saluto di madre, quasi per esorcizzare il dolore: “Fernando, getto io la terra sul tuo corpo”, ha esordito l’anziana, che ha poi ricordato di essere stata una brava contadina che coltivava il frumento. Una famiglia semplice, umile, quella di Gloria e Fernando, “che diceva sempre: può mancarmi il pane, ma mai mi mancherà la dignità”. E alla fine, un auspicio: “che il mondo e l’Ecuador sappiano prendere esempio, e siano migliori di te”.
Andrea Merlo