“Mio marito morirà per ordine di Putin” aveva raccontato a Libero l’8 giugno di quest’anno Evgenia Kara Murza.
“Vladimir è molto malato e non so quanto le sue condizioni di salute siano compatibili con la detenzione”.
Evgenia è la moglie dell’oppositore russo Vladimir Kara-Murza condannato a 25 anni di carcere anche in appello poche settimane fa con l’accusa di essersi opposto alla guerra di Putin in Ucraina. Ieri a Roma, Evgenia è stata ascoltata dalla Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati dove ha invitato i Parlamentari italiani ad adottare un prigioniero politico in Russia e raccontarne la storia, come stanno già facendo i Parlamentari tedeschi.
Evgenia ha inizialmente ringraziato la campagna lanciata da “The Global News” in Italia e dall’associazione “Pour l’Ukraine, leur liberté et la nôtre” in Francia per chiedere che il Premio Nobel per la Pace 2023 venga assegnato a Vladimir Kara-Murza. L’appello è stato pubblicato su Le Monde il 22 settembre. La decisione del Comitato Nobel sarà resa pubblica il 6 ottobre.
Evgenia si aspettava la condanna in appello a venticinque anni di tuo marito Vladimir?
“Speravo ma temevo che nulla cambiasse e dopo l’intervista su Libero di giugno ero molto contenta.
Ma la condanna di Vladimir a venticinque anni di reclusione è stata confermata all’udienza d’appello, nonostante il suo stato di salute attuale molto preoccupante ed il fatto che la sua detenzione fosse illegale anche secondo la severissima legge russa”
Il ricordo dei silenzi di Evgenia, ritornata a giugno a Mosca, le mancate notizie sul processo di appello a suo marito per molti mesi e le legittime preoccupazioni emergono dai nostri discorsi.
Adesso dove è tuo marito?
“All’inizio di settembre Vladimir è stato trasferito da Mosca alla colonia carceraria di massima sicurezza IK-6 nella città siberiana di Omsk, a tremila chilometri dalla capitale russa e a meno di cento chilometri dal Kazakistan. Il suo trasferimento tra le due città è durato quasi tre settimane, durante le quali non abbiamo avuto alcuna notizia. Eravamo davvero molto preoccupati perché tutta la nostra famiglia temeva per le sue condizioni di salute.
Adesso invece sei riuscita ad avere sue notizie e come sono le sue condizioni di salute?
“Le sue condizioni di salute sono peggiori di quelle di Mosca: Vladimir peggiora di giorno in giorno purtroppo. Inoltre, ciò che mi è dato a sapere, è che si trova in isolamento e riceve cure molto scarse e non consone con la sua malattia”
Che malattia ha tuo marito?
“Ha una polineuropatia degenerativa per cui non riesce più a sentire né un piede neé una mano. Considerate che ormai è un anno e mezzo che è detenuto in carcere ed ha perso più di venti chili”
Hai notizie di come si comportano nel carcere in Siberia dove è detenuto?
“Per la seconda volta dal suo arrivo nella colonia di Omsk, Vladimir è stato appena punito per indisciplina utilizzando un futile pretesto per fargli del male”
Quale era il “futile motivo” Evgenia?
“Non potrai crederci ma non si era allacciato il primo bottone della camicia!”
Evgenia è una donna forte, caparbia. L’amore per Vladimir lo si percepisce prepotentemente ed addirittura mostra un piccolo sorriso ironico racconta “sai a Vladimir, anche quando è libero è già difficile fargli mettere la cravatta per una riunione importante”
Sai come è la sua cella?
“La sua attuale cella è lunga 3 metri e larga 1,5 metri. Ha un letto rimovibile che gli permette di camminare un po’, dato che attualmente non può uscire in cortile. La sua salute sta peggiorando inesorabilmente”.
Evgenia e Vladimir sono uniti anche dallo stesso modo di affrontare ogni momento difficile della loro vita senza mai scoraggiarsi. “Dall’ultima volta che ci siamo incontrati a giugno” aggiunge Evgenia “sono emersi alcuni aspetti positivi. In primo luogo, la forte mobilitazione a sostegno di Vladimir e degli altri prigionieri russi in tutto il mondo. In secondo luogo, il fatto che il giudice Podoprigorov che lo ha condannato – un uomo vicino al regime di Putin – sia ora nella lista delle persone sanzionate dall’Unione Europea, come avevamo richiesto”.
Evgenia sarà oggi a Strasburgo per la sessione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, e infine in Polonia per continuare la sua lunga battaglia a favore di Vladimir e di una Russia democratica.
Alla fine di questo viaggio sapremo se il Comitato per il Nobel ha deciso di onorare il marito con il premio da consegnare il 10 dicembre.
Giovanni Terzi