Tra 1982 e 1984, le truppe Usa, francesi, italiane e britanniche in Libano erano venute proprio su richiesta dei palestinesi perché la loro incolumità fosse salvaguardata: dopo l’Operazione Pace in Galilea, e dopo quelle stragi di Sabra e Chatila a loro volta seguite all’attentato in cui avevano perso la vita il presidente Bashir Gemayel e altri 25 dirigenti. Ma divennero oggetto dell’ostilità di Hezbollah, che costituita con l’appoggio dell’Iran sperimentò per prima quella tattica del terrorismo suicida che poi sarebbe diventata una cifra del jihadismo e avrebbe raggiunto il proprio culmine l’11 settembre del 2001. In particolare, ul 18 aprile 1983 un attacco suicida all’ambasciata americana a Beirut ovest provocò la morte di 63 persone, e il 23 ottobre 1983 un duplice attentato dinamitardo da parte di Hezbollah alle basi (francese e americana) della forza multinazionale causò la morte di 241 marines statunitensi e 56 paracadutisti francesi.
Adesso, un funzionario iraniano ha ufficialmente ammesso il coinvolgimento del regime in queste stragi. È Issa Tabatabai, rappresentante della guida suprema Ali Khamenei a Beirut, che in una recente intervista pubblicata dall’agenzia di stampa Irna del regime iraniano ha offerto dettagli rivelatori sul suo ruolo nella creazione del gruppo terroristico Hezbollah e negli attentati del 1983.
Tabatabai aveva precedentemente servito come rappresentante in Libano dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini, il fondatore della Repubblica islamica dell’Iran. L’intervista, divisa in cinque parti, ha attirato l’attenzione internazionale, soprattutto da quando è stata successivamente rimossa una sezione in cui Tabatabai ammetteva di aver ricevuto istruzioni dirette per effettuare operazioni suicide contro obiettivi statunitensi e israeliani in Libano. Secondo un rapporto (https://www.memri.org/reports/first-ever-iranian-acknowledgment-irans-role-1980s-lebanon-bombings-issa-tabatabai-iranian) del Middle East Media Research Institute (Memri), che è riuscito a registrare i dati prima che venissero modificati, nell’articolo pubblicato il 13 settembre 2023, Tabatabai ha descritto il suo contributo alla creazione di Hezbollah come organizzazione militare.
Secondo le sue dichiarazioni, nella sua casa, che all’epoca fungeva da quartier generale militare, decine di uomini avevano firmato una dichiarazione in cui esprimevano la loro disponibilità a compiere operazioni di martirio. “Con la vittoria della Rivoluzione Islamica [in Iran], Hezbollah venne fondato [nell’estate del 1982]. Per due anni la base militare [di Hezbollah] è stata situata a casa mia. ‘Il gruppo’ [sostenitori della Rivoluzione Islamica] ha firmato un contratto in cui dichiarava la propria volontà di diventare martiri. Forse più di 70 [di loro] hanno firmato questo contratto a casa mia. A questo ‘gruppo’ furono concesse agevolazioni, e poi [1982] la guerra con Israele scoppiò nel sud [del Libano]… Quando Israele occupò il sud del Libano, dovemmo lanciare un movimento, e il movimento militare iniziò a casa mia. [All’epoca] non pensavamo di istituire Hezbollah: stavamo semplicemente aderendo alla politica [iraniana] di ‘resistenza’”, ha pubblicato il Memri citando parti del testo che sono state rimosse.
Inoltre, Tabatabai ha spiegato dettagliatamente il suo ruolo nella organizzazione della lotta armata e nel lancio di operazioni suicide contro le forze e i delegati statunitensi e israeliani in Libano. Ha dichiarato di aver ricevuto direttamente da Khomeini la fatwa (ordine legale), o decreto religioso, che ordinava di eseguire queste operazioni. Al di là delle operazioni militari, Tabatabai ha menzionato i suoi sforzi personali per creare un ospedale in Libano, eseguendo gli ordini. Secondo lui, Khomeini aveva anche incaricato la costruzione di un Hussainiya, che è una comunità religiosa sciita e un centro di studi, nonché di centri e moschee islamici con l’obiettivo di diffondere l’ideologia della resistenza iraniana nel paese.
Non si è soffermato solo sugli aspetti militari, ma ha parlato anche dell’attività militare di Hezbollah contro Israele in Libano e della sua cooperazione con le organizzazioni palestinesi. “Riceviamo molte agevolazioni dai palestinesi. I corsi militari che abbiamo avuto con i palestinesi ci hanno spinto a lanciare la lotta, e dall’Imam [Khomeini] ho ricevuto l’approvazione per la lotta contro Israele e perfino la fatwa [ordine] di compiere operazioni di martirio [ishtihad nell’originale], e lo ha confermato tre volte”, ha aggiunto il rapporto. Il tutto, poco prima di un attacco di Hamas e Hezbollah a Israele in cui il ruolo dell’Iran è stato indicato e rivendicato (https://www.theglobalnews.it/2023/10/08/israele-e-in-guerra-con-laiuto-delliran/).
Nell’intervista Tabatabai ha sottolineato la totale fiducia che sia Khomeini che il suo successore Khamenei avevano riposto in lui. Egli ha sottolineato di essere il rappresentante di fiducia di Khamenei in Libano per tutto ciò che riguarda la finanza e la diffusione dello sciismo. Ciò che ha suscitato maggiore attenzione, tuttavia, è la rimozione della sezione dell’intervista in cui Tabatabai ammetteva di aver ricevuto la fatwa di Khomeini che ordinava attacchi contro obiettivi americani e israeliani in Libano. Questo segmento è stato rimosso dal sito web dell’Irna poco dopo la sua pubblicazione.
Fino ad ora, nessun rappresentante ufficiale di Khomeini o Khamenei aveva ammesso pubblicamente che l’Iran fosse coinvolto nella pianificazione e nell’esecuzione degli attacchi in Libano. Il regime iraniano ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento in questi attacchi. Non ha presentato alcuna difesa in risposta alle cause intentate nel 2001 negli Stati Uniti dalle famiglie degli americani colpiti. Nel 2007, un tribunale statunitense ha ritenuto l’Iran legalmente responsabile di aver fornito sostegno finanziario e logistico a Hezbollah per portare a termine gli attacchi, e gli ha ordinato di pagare più di 2,5 miliardi di dollari a titolo di risarcimento.
Maurizio Stefanini