Allargare le frontiere europee fino a comprendere lo stato ebraico è “l’unica possibilità di andare a una rivoluzione democratica in tutto il medio oriente”, diceva il leader dei Radicali.
Era il 1988 quando uscì un articolo sul Jerusalem Post a firma di Marco Pannella dove diffondeva il suo manifesto in occasione del primo Consiglio federale del Partito radicale transnazionale a Gerusalemme. Lo stesso appello venne, nel 2006, rinnovato: “Israele nell’Ue è naturale ricongiungimento, premessa dell’auspicabile ricongiungimento europeo, mediterraneo: con Turchia, con Giordania, Palestina e Libano democratici, fino al Maghreb, al Marocco”
Per il leader radicale l’unica possibilità di andare a una rivoluzione democratica in tutto il medio oriente era quello di fare entrare lo Stato ebraico nella Unione Europea. “Israele può forse rappresentare lo 0,2 per cento dell’intera superficie degli Stati del medio Oriente” diceva Pannella “ma gli Stati arabi guardano ad Israele come ad una specie di melanoma mentre, in realtà , ciò che temono è la sua democrazia”. Secondo Pannella, “Israele è l’avamposto della democrazia in medio oriente” e per questo gli stati arabi che lo circondano lo vogliono “eliminare chirurgicamente perché ne hanno paura come di un tumore democratico”.
Durante la seconda Intifada, Pannella volò a Gerusalemme. Nel visitare un caffè subito dopo un attentato suicida che si era portato via dodici giovani ebrei, il leader radicale si allacciò la bandiera israeliana al petto e disse: “Israele è una marca di frontiera dell’Europa”.
Ed oggi a che punto siamo ?
Più si ascoltano i discorsi di molti analisti politici e più si comprende come un profondo ed evidente antisemitismo alberghi in molte persone. Studiosi, scienziati, addirittura enti locali e politici se da una parte condannano Hamas dall’altra si concentrano a dare giudizi su un popolo che democraticamente ha eletto il proprio presidente, senza comprendere quanto la parola “democrazia” sia un valore fondante per l’Occidente.
Ecco perché l’idea di Pannella di portare Israele in Europa diventerebbe decisiva per marcare, dal punto di vista ideale, i valori che sedimentano l’Unione Europea .
Giovanni Terzi