1052 prigionieri politici in totale, 21 in più rispetto ad agosto; 812 prigionieri di coscienza, 210 condannati di coscienza e 30 detenuti politici di altro tipo. Tra questi, 117 sono donne (moltissime giovani, e non poche sono madri), 34 invece sono i minorenni ancora sotto processo o condannati penalmente. Questi sono i numeri forniti dalla ONG spagnola Prisoners Defenders nel suo report sui prigionieri politici a Cuba, aggiornato a settembre. Nel report mensile in particolare vengono poi affrontati alcuni casi di particolare gravità relativi ai metodi di tortura cui sono sottoposti alcuni detenuti politici, attraverso la persecuzione che ricade sui loro figli. Come nel caso di Leadi Kataleya Naranjo Rillos, figlia del detenuto politico Idael Naranjo Perez, citata a comparire dalla Sicurezza di Stato assieme alla nonna con la minaccia che, in caso di mancata comparizione, sarebbe stata perseguita a sua volta. Ma ci sono tanti altri casi simili, come quello di Khaterin Acosta Peña, di 7 anni, o di Nathalie Alvarez Lopez, di 13 anni: casi che testimoniano come la repressione contro i detenuti politici e di coscienza siano oggetto di persecuzione multimodale e multidimensionale. Trova spazio, nell’aggiornamento di questo mese, anche un focus sulla collaborazione che la dittatura comunista cubana starebbe da tempo fornendo alla Russia putiniana in Ucraina. Come spiega Javier Larrondo, “le azioni che stiamo vedendo compiere dal regime cubano sono un vero e proprio terrorismo di Stato. Cuba esercita il terrorismo di Stato contro i suoi cittadini, ma fomenta anche il terrorismo di Stato al di fuori dei suoi confini, come dimostrano le inchieste di Time Magazine, Reuters, New York Times, InfoBAE e molti altri media che, insieme, rendono impossibile per Cuba mantenere un basso profilo sulle varie forme di reclutamento in cui migliaia di soldati cubani vengono portati nella guerra in Ucraina, con il sostegno e l’organizzazione del governo cubano”. Persecuzione politica rampante, repressione che colpisce i figli minorenni dei detenuti politici e di coscienza, supporto alla scellerata e brutale invasione in Ucraina della Russia di Putin: motivi per cui la comunità internazionale (in particolare l’occidente liberaldemocratico) dovrebbe adottare una posizione dura contro il regime castrista, anziché concedere al regime più longevo della storia latinoamericana un ulteriore periodo come membro del Consiglio Diritti Umani dell’ONU.
Leggi qui il report completo: prisonersdefenders.org
Andrea Merlo