Alleato ferreo della Russia putiniana (così come dell’URSS che lo ha creato e finanziato da sempre), dell’Iran degli ayatollah, della Cuba castrista e dei rispettivi proxy, il sandinismo condanna Israele per la sua politica imperialista e di occupazione dei territori palestinesi. A seguito dell’attacco senza precedenti realizzato lo scorso 7 ottobre nel sud di Israele da Hamas, il regime comunista del Nicaragua ribadisce la sua solidarietà con la “causa palestinese” e non condanna minimamente l’atto terroristico più grave della storia israeliana. Anzi, semplicemente i fatti che hanno sconvolto il mondo rappresentando il più sanguinario assassinio di ebrei nella storia dai tempi della Shoah semplicemente non esistono.
A parlare, stavolta, è stata la moglie del dittatore sandinista Daniel Ortega, Rosario Murillo, de facto la numero 2 della spietata dittatura al potere nel Paese centroamericano. In una intervista, Murillo ha espresso “affetto, ammirazione e solidarietà per il popolo palestinese, l’eroico popolo palestinese, il valoroso popolo palestinese”. La dittatrice vicaria, evitando anche solo minimamente di menzionare l’attacco del 7 ottobre, ha proseguito ricordando che “nella sua battaglia, noi popoli che lottiamo per la nostra liberazione abbiamo accompagnato il popolo palestinese con valore, con dignità, con il coraggio che condividiamo”.
Nell’intervista, trovano spazio i ricordi della storica relazione tra il movimento comunista guerrigliero del Nicaragua e le organizzazioni palestinesi: “quanto tempo abbiamo condiviso nella lotta, nelle conversazioni illuminanti, con i dirigenti storici della lotta palestinese! Come potremmo dimenticare il compagno Yasser Arafat, che ci fece visita nell’anno del nostro trionfo? Come dimenticare tutte le conversazioni che ci hanno insegnato così tanto, sulla pertinenza, la permanenza, e la continuità di tutte le battaglie?”
Andrea Merlo