Attivista per i diritti umani, candidata alla Presidenza di Colombia per la lista Verde Ossigeno e sequestrata per sei anni dalle Farc dal 23 febbraio 2002 al 2 luglio del 2008, Premio Principe delle Asturie per la Concordia 2008 con la motivazione “impersona tutti coloro che nel mondo sono privati della libertà a causa della difesa dei diritti umani e la lotta contro la violenza terrorista, la corruzione e il narcotraffico”, Íngrid Betancourt è da lungo tempo attiva nel sostegno alla Resistenza Iraniana.
Era presente all’ultimo evento internazionale di Parigi (theglobalnews.it), ed è venuta anche a Roma all’incontro al Senato “Iran: a un anno da Masha Amini, violenze e disinformazione del regime iraniano continuano” (theglobalnews.i).
Come mai questa attenzione per il tema iraniano?
Perché io credo che l’Iran rappresenti oggi più di ogni altro Paese l’antitesi a ciò che di buono che c’è nel mondo. Si è costituita una alleanza: una alleanza globale tra Iran, Russia e Cina, che stanno finanziando i gruppi terroristi nel mondo. Se lei mi domanda di questi tre qual è il peggiore, io rispondo senza dubbi: l’Iran! Non è il più grande, non è il più ricco, non è il più potente, non ha il maggior numero di abitanti, però è il peggiore. È il più corrotto, è il più sanguinario, è il più distruttivo, è il più diabolico. Per questo sto con la resistenza iraniana. Per difendere i diritti delle donne, chiaro. Ma soprattutto per difendere a civiltà come la conosciamo. Per difendere ciò che ci piace in questa civiltà: la libertà, la possibilità di esprimere ciò che vogliamo, di andare dove vogliamo, di vestirci come vogliamo, le nostre democrazie, la possibilità di votare chi vogliamo eleggere e anche il fatto stesso della libertà, e l’Iran è contro la libertà dell’individuo. Allora, per tutti questi motivi, è molto importante stare qui con la resistenza iraniana, e affrontare le bugie del regime iraniano,.
L’Iran aveva relazioni anche con le Farc…
Certo che sì, e non solamente con le Farc. In questo momento c’è in Colombia un problema molto forte, perché il presidente Gustavo Petro è alleato con Hamas (infobae.com). Sappiamo che ha ricevuto l’appoggio dell’Iran per la sua campagna.
Si diceva anche del Venezuela. Che se ne sa più precisamente su questo tema?
Il figlio di Gustavo Petro Nicolás Petro ha dato l’informazione, ma si hanno anche alcuni audio del braccio destro di Gustavo Petro, che è Armando Benedetti. Diceva che se si sapesse chi aveva finanziato quella campagna elettorale verrebbe uno sconquasso molto peggio che quando Bib Laden fece cadere le Torri Gemelle a New York. Il regime iraniano è veramente qualcosa di molto oscuro.
Maurizio Stefanini