Rimarrà in carcere sino almeno al 5 dicembre Alsu Kurmasheva, la giornalista con doppia cittadinanza russa e statunitense arrestata il 18 ottobre per non essersi registrata come “agente straniero”. Il Tribunale russo ha rifiutato la richiesta dei suoi avvocati di misure cautelari alternative. Per la normativa russa, “agente straniero” indica persone o organizzazioni che secondo il governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernative, e che di fatto viene usata per reprimere la libertà di stampa e non solo.
Kurmasheva, che nega ogni colpevolezza, è stata arrestata il 18 ottobre mentre era impegnata nella “raccolta intenzionale di informazioni riguardanti attività militari” dannose per “la sicurezza della Russia”, secondo la giustizia russa. Rischia fino a cinque anni di carcere. La giornalista, che vive abitualmente a Praga con il marito e le due figlie, era andata in Russia per una “emergenza familiare” il 20 maggio, ma non è potuta più rientrare perché le erano stati confiscati i passaporti americano e russo.
Secondo i media americani, “è la prima volta che un giornalista viene sottoposto a procedimento penale” per omissioni legate all’iscrizione nel registro degli “ agenti stranieri” . Questo status, che ricorda il termine sovietico di “nemico del popolo”, impone vincoli amministrativi e controlli finanziari molto pesanti.
Un tribunale russo ha ordinato che Alsu Kurmasheva, la giornalista con doppia cittadinanza russa e statunitense arrestata il 18 ottobre per non essersi registrata come “agente straniero”, rimanga in carcere fino almeno al 5 dicembre, rifiutando la richiesta dei suoi avvocati di misure cautelari alternative. “Agente straniero” è una formula che per la legge russa indica persone o organizzazioni che secondo il governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernative, e che di fatto viene usata per reprimere la libertà di stampa e non solo.
Redazione