Si chiama Aleida, cubana, professione medico. Ma il cognome è di quelli che pesano: Guevara March, perché figlia del “Che” Ernesto e di Aleida March. Aleida però, più che come medico, visto la sua peculiare genealogia, è apparsa in un video come propagandista filopalestinese e anti-israeliana.
L’emittente che ha diffuso il video è Al Mayadeen, la tv libanese filosciita finanziata da Teheran e Damasco impegnatissima nella guerra informativa, e dotata di un canale in spagnolo. Nel proclama, trasmesso nell’ambito dell’iniziativa “Testimonianze – Diluvio di Al-Aqsa”, la figlia del “Che” si rivolge in tre distinti sottosegmenti, rispettivamente, agli ebrei, ai Paesi arabi e ai “fratelli palestinesi”. I primi, tacciati di essersi trasformati oggi nel “peggio dell’umanità”; i secondi, invitati a “non aspettare” e a “non permettere che Israele continui a fare ciò che fa”; gli ultimi, cui la figlia del guerrigliero comunista rivolge l’incoraggiamento alla lotta e alla resistenza, con i consueti motti castristi: “Patria o morte”, “Vinceremo”, “Fino alla vittoria, sempre!”
Il video circola abbondantemente nei social network, ripreso non solo dagli account di Al Mayadeen, ma anche da un altro canale in spagnolo finanziato da Teheran (HispanoTV – Nexo Latino), dall’immancabile Russia Today (versione in spagnolo) e da numerosissimi account di propaganda filorussa, filocastrista e, ora, anti-israeliana. L’asse che lega la Cuba castrista con la causa palestinese certo non è una notizia, considerando anche il supporto anche militare fornito alle formazioni che nel corso del tempo hanno sostenuto confronti militari con Israele; ciò che appartiene ad un passato decisamente più recente è la vicinanza tra L’Avana da una parte e gli interessi e la politica iraniana dall’altra: vicinanza approfonditasi negli ultimi due decenni, quando la presenza iraniana nella regione latinoamericana ha cominciato a farsi sistematica e pervasiva grazie alla complicità di regimi come quello venezuelano e nicaraguense, e all’alleanza tra gruppi criminali latinoamericani (soprattutto guerriglie narcocomuniste) e il principale proxy di Teheran, Hezbollah, presentissimo oltre che in Venezuela e Colombia, anche nella triplice frontiera tra Argentina, Brasile e Paraguay.
Alla chiamata alle armi della propaganda anti-israeliana, la Cuba castrista ha messo a disposizione anche la figlia del rivoluzionario comunista morto in azione, l’icona per eccellenza del socialismo antioccidentalista latinoamericano e del comunismo mondiale, naturale alleato delle potenze in lotta per la disgregazione dell’ordine liberaldemocratico mondiale.
Andrea Merlo