A contorno della repressione che continua a un anno della morte di Mahsa Amini (theglobalnews.it) con nuovi episodi simili (theglobalnews.it), il governo iraniano censura sempre più pesantemente Internet (bbc.com). Secondo la rivista specializzata Mit Technology Review, Google risponde lanciando una nuova tecnologia anti-censura che potrebbe essere utile per gli utenti di Internet che vivono sotto regimi autoritari in tutto il mondo (technologyreview.com).
Jigsaw, un’unità di Google che opera come una sorta di think tank sulla libertà di Internet e crea prodotti correlati, offre già una suite di strumenti anti-censura che include Outline. Questa Vpn (rete virtuale che crea una connessione privata tra dispositivi su Internet) fornisce un accesso gratuito, aperto e crittografato a Internet. Inoltre, utilizza un protocollo che ne rende difficile il rilevamento, in modo che gli utenti possano navigare sul Web in gran parte lontano dalla vista delle autorità che vogliono bloccare l’accesso a Internet.
Allo scopo di limitare la comunicazione tra i manifestanti e con la stampa estera, il governo iraniano ha iniziato infatti a disattivare l’internet mobile a Teheran, per poi arrivare a imporre un vero e proprio “coprifuoco della rete”, interrompendo il servizio dalle 16 fino a mezzanotte. In seguito il governo ha iniziato a offrire, a prezzi scontati, l’accesso a una sua internet “riveduta e corretta” (rrk.ir), ossia censurata (agendadigitale.eu). Gli iraniani hanno risposto appunto collegandosi alla Vpn Online su Android, il cui accesso nel corso delle proteste del 2022 è aumentato del 1500%. Il governo iraniano si è allora messo a bloccare occasionalmente l’accesso a Outline e alle applicazioni che dipendevano dalla Vpn. Il team di Jigsaw si trovava quindi a dover diffondere in tempi brevi un nuovo codice open source che potesse eludere il blocco.
Così è nato il nuovo Software Developement Kit (Sdk) di Outline, con il rilascio del codice di Outline sotto forma di un kit per sviluppatori software, in modo da permettere ad altre applicazioni di integrare direttamente la resistenza alla censura nei loro prodotti. In pratica, ciò significa che gli utenti di un’applicazione che utilizza l’Sdk non dovranno connettersi separatamente a una Vpn per accedere a Internet, dando agli utenti un importante vantaggio sui censori che potrebbe funzionare anche per altri regimi autoritari diversi dall’Iran. Ad esempio, il sito web Balatarin (balatarin), omologo iraniano del noto sito Internet di Social News Reddit (redditinc.com), intende utilizzare l’Sdk per integrare direttamente una Vpn nella sua app mobile, rendendo più facile per gli utenti accedere ai suoi servizi senza la necessità di competenze tecniche avanzate. Cosa importante, dal momento che l’uso di una Vpn può essere complesso e richiedere più risorse energetiche rispetto alla navigazione standard su Internet.
L’Sdk permetterebbe anche agli sviluppatori di diverse aziende di collaborare più facilmente nello sviluppo e nell’aggiornamento di applicazioni anti-censura, in modo da consentire una risposta più rapida alle tattiche di una censura a sua volta in continua evoluzione. La repressione digitale messa in atto dal regime invece è risultata in un’espansione della copertura di videosorveglianza attraverso le telecamere a circuito chiuso, per individuare più facilmente le ribelli all’hijiab obbligatorio anche attraverso l’ausilio del riconoscimento facciale tramite un uso massiccio delll’Intelligenza Artificiale (cybersecurity360.it).
Nel primo anniversario della morte di Mahsa Amini, gli Stati Uniti hanno annunciato l’imposizione di sanzioni alle società iraniane Douran (Douran Software Technologies e Arvan Cloud, accusandole di contribuire alla censura di Internet in Iran nell’ambito degli sforzi governativi per reprimere le proteste interne. Secondo il governo americano, Arvan Cloud avrebbe svolto un ruolo importante nello sviluppo dell’Internet di regime, oltre ad aver esplicitamente accettato di fornire intercettazioni per il regime. Douran Software Technologies Douran ha svolto un ruolo cruciale nelle operazioni di censura del governo, in particolare nel blocco di Vpn e di altre soluzioni di filtraggio di Internet.
Già nel 2015 il regime aveva realizzato un “filtro intelligente” in grado di identificare e censurare contenuti specifici su Internet senza bloccare intere piattaforme, in particolare su Instagram. Ma quasi subito Meta rispose con l’impiego della crittografia nei propri portali, mentre gli attivisti ricorrevano a nuovi strumenti. Signal dal 2024 consentirà un uso senza numero di cellulare, appunto come antidoto alla sorveglianza di regime. Gli attivisti inoltre usano app per segnalazioni crowdsourcing dei movimenti della polizia morale, in modo da consentire di sfuggirle.
Anche in Russia, Cina e Corea del Nord si registra una tendenza crescente alla censura e alla sorveglianza digitale. La Cina, leader in questo settore e utilizza un sistema di censura completo noto come “Great Firewall”. La Russia ricorre a una Legge sugli Agenti Stranieri. Ma notizie del genere arrivano anche da Azerbaigian, Serbia e Uganda.
Maurizio Stefanini