La Federazione Russa non perde occasione per manifestare l’importanza delle sue relazioni con l’America Latina: “Approfondiremo le associazioni di reciproco beneficio con Brasile, Cuba, Nicaragua e Venezuela e svilupperemo le relazioni con altri Paesi latinoamericani, tenendo presente il grado di indipendenza e di costruttività della loro politica verso la Russia”, annuncia il Ministero degli esteri russo in un tweet. Mosca sembra fare appello non solo alle dittature da sempre alleate, come quelle castrista, sandinista e chavista, ma anche al Brasile (che con la vittoria di Lula persegue una politica fortemente favorevole al multipolarismo) e ad altri Paesi della regione. Frequenti sono state le visite di altissimi funzionari di Mosca dopo l’invasione in Ucraina, alla ricerca di sostegno diplomatico da parte di Paesi dell’America Latina, e negli ultimi mesi in particolare pare che l’attivismo diplomatico del regime di Putin sia cresciuto in una regione che ormai conta quasi esclusivamente governi non insensibili alla retorica antiamericana, “antimperialista” e multipolarista, quando non apertamente filorussi o storicamente alleati di Mosca
Andrea Merlo
Russia’s Foreign Ministry in Latin America: Moscow ounts on Brazil and 3 allied dictatorships to deepen relations with the region
The Russian Federation misses no opportunity to manifest the importance of its relations with Latin America: “We will deepen mutually beneficial associations with Brazil, Cuba, Nicaragua and Venezuela and develop relations with other Latin American countries, bearing in mind the degree of independence and constructiveness of their policy toward Russia,” the Russian Foreign Ministry announced in a tweet. Moscow seems to be appealing not only to longtime allied dictatorships, such as the Castro, Sandinista, and Chavista dictatorships, but also to Brazil (which with Lula’s victory is pursuing a strongly pro-multipolar policy) and other countries in the region. Frequent have been visits by top Moscow officials since the invasion in Ukraine, seeking diplomatic support from Latin American countries, and in recent months in particular it seems that the Putin regime’s diplomatic activism has grown in a region that now almost exclusively counts governments not insensitive to anti-American, “anti-imperialist” and multipolarist rhetoric, when not openly pro-Russian or historically allied with Moscow.
Andrea Merlo