Dopo l’Iran Free World World Summit del primo luglio a Parigi (theglobalnews.it), con una forte partecipazione internazionale (ncr-iran.org), Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio nazionale della resistenza iraniana (Cnri), è venuta anche a Roma. Prima ha partecipato a una riunione della commissione per gli affari esteri del Parlamento italiano, la cui discussione ha riguardato gli ultimi sviluppi in Iran, lo stato della rivolta nazionale e la necessità per l’Italia di guidare un’iniziativa politica decisiva nei confronti del regime iraniano all’interno dell’Unione Europea. Successivamente, la signora Rajavi ha parlato con decine di esponenti della Camera dei Deputati e del Senato italiano alla Sala della Regina di Montecitorio, a un incontro presieduto con dall’on. Emanuele Pozzolo.
Pozzolo è di Fratelli d’Italia come i senatori Lucio Malan, Giulio Terzi di Sant’Agata (theglobalnews.it) e Marco Scurria e il deputato Giangicomo Calovini. Ma c’erano pure Carlo Cottarelli, eletto al Senato col Pd; Gisella Naturale, senatrice dei Cinque Stelle; Naike Gruppioni, deputata di Azione per il Terzo Polo. E c’era anche John Bercow, già Speaker della Camera dei Comuni tra 2009 e 2019, e presente anche a Parigi. “È cosa rara nella politica italiana che su un tema del genere si possa portare un appoggio così trasversale”, ha commentato in particolare Gisella Naturale. “Abbiamo firmato la lettera ai leader mondiali in appoggio al popolo iraniano”, ha ricordato Cottarelli, chiedendo passi concreti di blacklisting e misure finanziarie, anche perché il regime iraniano nella sua analisi non è solo “oppressivo e violento”, ma anche “economicamente inefficace”, con un 50% di inflazione e la crescita più bassa tra tutti i regimi petroliferi della regione.
“Ho provato una emozione tale nel salire a parlare qui che ho rotto una scarpa come Cenerentola”, ha confessato Elisabetta Zamparutti: già tra 2008 e 2013 deputata radicale eletta nelle liste del Pd, fondatrice di Nessuno tocchi Caino, e da sempre attiva per la causa iraniana. La presidente della Commissione regionale pari opportunità delle Marche Maria Lina Vitturini ha portato l’appoggio delle Commissioni pari opportunità di tutte le regioni d’Italia e l’assessore del Comune di Cervasca Nadia Martini ha portato l’appoggio dei sindaci piemontesi.
Spiega Pozzolo a The Global News: “è un segnale forte che si concretizza con aspetti simbolici, se vogliamo. Perché la visita di Rajavi oggi suggella un percorso politico di sensibilizzazione anche in ambito parlamentare relativamente al tema dell’Iran, che la politica italiana effettua soltanto forse in modo soltanto cronachistico, nel senso che quando c’è un morto o qualcosa di veramente eclatante ed estremo. Da un altro punto di vista, c’è l’importanza della figura di Maryam Rajavi e dei Mujhaeddin del Popolo Cioè, finalmente, l’apertura. Aprire gli occhi della maggioranza dei parlamentari italiani sul fatto che se c’è una alternativa, se è possibile lavorare a una alternativa, quella alternativa non può che passare da Rajavi e dai Mujheddin del Popolo. Non soltanto dalle minigonne o dalle scenette delle donne in piazza che fanno molta presa in Occidente, ma probabilmente a Teheran e nelle campagne iraniane lievemente di meno. Quindi molto spesso tramite i media siamo abituati a supportare della dissidenze che sono a uso e consumo occidentale a forse non hanno una vera presa e organizzazione. I Mujhaeddin del Popolo hanno una vera presa e una vera organizzazione. Sia qua, sia dentro il loro Paese, sia a livello internazionale. E Parigi ne è stata penso il suggello e l’evidenza di questo. Il supporto internazionale.
Gli intervenuti Usa a Parigi hanno insistito molto sul concetto di appoggio bipartistan. Ma qui è addirittura pluripartisan. “Sì, qua è pluripartisan”, conviene Pozzolo. “E, come dicevo prima, comunque è una novità, se vogliamo, per la politica italiana. Dove molto spesso, si sa benissimo, c’è una forte polarizzazione delle posizioni anche in termini di politica estera. Questo è stato un grande lavoro che loro hanno svolto e che anche tanti parlamentari hanno, anche qui bipartisan. Una cosa da valorizzare”.
Maurizio Stefanini